Skip to main content Skip to page footer
Stampa

Comunicati per la stampa

  1. 28-10-2025

    Il primo applicativo per selezionare i modelli AI più efficaci per la cura del singolo organo

    Il Politecnico di Milano ha sviluppato uno strumento per selezionare il modello di intelligenza artificiale che genera le immagini 3D migliori di ogni singolo organo o lesione.

     

    Milano, 28 ottobre 2025 –Un team del Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria (DEIB) del Politecnico di Milano, guidato dal docente Andrea Moglia, ha sviluppato il primo applicativo online che permette di capire quale modello di Intelligenza Artificiale sia più adatto a sviluppare immagini 3D di ogni singolo organo. In questo modo, la cura del paziente diventa più precisa e affidabile.

    Lo strumento nasce da uno studio, pubblicato sull’importante rivista di settore Information Fusion, che ha preso in considerazione modelli AI generalisti e specifici. È pensato per i professionisti della salute, per i tecnici che devono generare immagini di organi, lesioni o fratture, e per i medici che devono interpretarle per operare o prescrivere terapie. “Con questo strumento, la selezione dei modelli da usare per produrre immagini che servono per diagnosi e interventi diventa molto più efficiente” spiega Andrea Moglia. “I professionisti non devono più procedere per tentativi per ottenere immagini più precise”. Inoltre, le strutture ospedaliere possono programmare per tempo su quali modelli AI investire, in base al numero di interventi annui che vengono eseguiti per ogni organo o regione anatomica.

    L’applicativo online e gratuito può essere navigato a partire dai singoli organi, o dalle regioni anatomiche, tra cui torace, collo, addome. Una volta selezionato l’elemento di interesse, l’applicativo riporta tutti i modelli AI esistenti, che sono stati testati sui dataset di immagini disponibili. I modelli possono essere ordinati in base al dataset, da quello più efficace a quello meno efficace. La selezione degli organi è molto precisa: si possono scegliere anche le singole vertebre o i singoli ventricoli cardiaci, per esempio. Altro elemento di grande interesse è la possibilità di ordinare i modelli in base alla loro capacità di generare immagini di tumori e lesioni, tra cui quelle che derivano da ictus e ischemie.

    Nell’applicativo, alcuni modelli sono generalisti, altri sono specifici per quell’organo o struttura anatomica. “I modelli AI generalisti in campo medico sono addestrati su una vastissima quantità e tipologia di immagini del corpo umano” spiega Moglia. “Hanno recentemente dimostrato di essere efficaci nella maggior parte dei casi quanto quelli specialisti, nati espressamente per generare immagini di uno specifico organo usando uno o pochi dataset. Per questo rappresentano un punto di svolta del settore”.

    Già da tempo i medici e i tecnici utilizzano modelli di intelligenza artificiale per ottenere delle immagini di organi o lesioni. “Il termine tecnico è segmentazione, un processo che permette di delineare il profilo di un determinato oggetto in un’immagine 2D, per produrne una ricostruzione in 3D” aggiunge Moglia. In campo medico, consiste nell’unire varie fotografie ottenute da radiografie o TAC, e identificare con un tratto colorato l’organo o la lesione di interesse. Usare dei modelli AI rende più veloce questo processo, ed evita i bias o gli errori umani. 

    Al lavoro hanno contribuito anche Luca Mainardi e Matteo Leccardi, anch’essi del DEIB, e Pietro Cerveri, dello EssilorLuxottica Smart Eyewear Lab, affiliato al Politecnico di Milano. Il lavoro è stato finanziato in parte nell’ambito del PNRR dalla fondazione Future Artificial Intelligence Research (FAIR).

     

    QUI IL LINK ALLA FOTOGALLERY

    QUI IL LINK ALL’APPLICATIVO ONLINE

    QUI IL LINK ALLA PUBBLICAZIONE SU INFORMATION FUSION

     

  2. 24-10-2025

    “Il Futuro è nella Storia”, mostra-omaggio all’ex prorettore e storico dell’architettura Federico Bucci

    A due anni dalla scomparsa, il Politecnico di Milano ne ricorda la figura di studioso e gli intitola un premio internazionale

    Milano, 24 ottobre 2025  Una mostra per ricordare un grande prorettore, e un grande storico dell’architettura. A due anni dall’improvvisa scomparsa, a 63 anni, di Federico Bucci, Prorettore del Polo di Mantova del Politecnico di Milano per tredici anni, l’ateneo ha deciso di omaggiarlo con un’esposizione che celebra la sua opera: si inaugura martedì 28 ottobre “Il Futuro è nella Storia. Dedicato a Federico Bucci”, presso l’edificio Trifoglio al campus Leonardo.

    Un excursus nel suo lascito intellettuale come docente e appassionato della propria materia, la storia dell’architettura – specialmente del Dopoguerra – al centro dei numerosi libri da lui pubblicati. La mostra esplora attraverso scritti e immagini il percorso accademico e scientifico di Bucci, mettendo in luce il filo conduttore che ha guidato la sua ricerca: l’intreccio inscindibile tra storia e contemporaneità. «Per lui era importante guardare al passato, perché non si può progettare e pensare al futuro senza partire da lì, dalle proprie radici – spiega Emilio Faroldi, Prorettore Vicario del Politecnico di Milano – La mostra nasce per avviare il pensiero sulla sua figura come storico, professore e studioso, un omaggio a una figura importante e non solo da un punto di vista di governance – aspetto comunque imprescindibile e fondamentale, perché da prorettore ha permesso al Polo di Mantova di crescere grazie a innumerevoli innovazioni e iniziative»

    «In lui convivevano lo studioso rigoroso e l’uomo delle idee, il custode della memoria e l’instancabile promotore di nuove prospettive. La storia, per lui, era una materia viva, da interrogare, da rinnovare, da proiettare nel domani – ricorda l’architetto Renzo Piano, amico e docente al Politecnico di Milano – Aveva il dono raro di saper ascoltare, trasformando ogni incontro in una possibilità di crescita. La sua energia, la sua curiosità e la sua fiducia nel valore della cultura restano un’eredità preziosa per chi ha avuto la fortuna di conoscerlo e di lavorare con lui».

    Instancabile promotore di nuovi progetti, Bucci è stato anche il fondatore della manifestazione “Mantovarchitettura” nel 2012, un evento che negli anni si è trasformato in una tappa fissa per architetti e studiosi di fama mondiale, che in città arrivano per dibattiti e conferenze ma anche per stare tra gli studenti. «Ha fatto sì che a Mantova si creasse una scuola non solo fisica, ma di pensiero, intorno alla sua idea che l’architettura costruita fosse un elemento indispensabile per la società – continua Faroldi – Questo ha permesso, per esempio, che uno dei più grandi architetti al mondo, Eduardo Souto de Moura, premio Pritzker nel 2011, vi insegnasse a lungo»

    E agli studenti è rivolto il premio internazionale intitolato a Bucci, promosso e coordinato da DABC – Dipartimento di Architettura, Ingegneria delle Costruzioni e Ambiente Costruito, la cui prima edizione culminerà con la premiazione, il 26 novembre prossimo, dei vincitori. Sempre sul tema “Il Futuro nella Storia”, sono due le categorie per cui in più di 380, da tutto il mondo, hanno inviato le proprie tesi magistrali: storica e progettuale (sui temi della città, con particolare attenzione al contesto storico). All’interno della mostra, uno spazio sarà riservato ad alcuni dei finalisti e alle loro opere.

     

    Mostra “Il Futuro è nella Storia. Dedicato a Federico Bucci”

    INAUGURAZIONE – Martedì 28 Ottobre, ore 17.30

     

    A cura di: Emanuela Bergomi, Elisa Boeri, Filippo Bricolo, Luca Cardani, Emilio Faroldi, Lola Ottolini, Maria Pilar Vettori

    Allestimento: Filippo Bricolo, Luca Cardani, Lola Ottolini

     

    Sala Vetrata – edificio Trifoglio, campus Leonardo (via Bonardi 9)

    Dal 29 Ottobre al 16 Novembre 2025 – Da lunedì a venerdì, ore 10.30-18.30

     

    LINK ALLE IMMAGINI

  3. 23-10-2025

    6G e monitoraggio sismico, dal progetto MetaVEH sensori “green” e grandi come una monetina

    Sensori “green”, energeticamente autonomi e piccoli come una monetina per reti wireless e monitoraggi in tempo reale. Sono il risultato del progetto MetaVEH (Metamaterial Enabled Vibration Energy Harvesting), appena concluso e finanziato con 4 milioni di euro nell’ambito di Horizon 2020 “Pillar 1 – Excellent Science”, con una call per contribuire a ridurre le emissioni di CO2. A portarlo a termine, i ricercatori di un consorzio costituito da tre atenei, il capofila ZHAW Zürich, Imperial College London e il Politecnico di Milano, insieme a Multiwave Technologies e a STMicroelectronics.

    L’idea di partenza è stata semplice: sfruttare il passaggio di veicoli su architetture come ponti, autostrade e le conseguenti vibrazioni prodotte, per alimentare gli stessi sensori adibiti al loro monitoraggio strutturale. I sensori sono oggi ampiamente utilizzati e spesso difficili (o impossibili) da raggiungere per il ricambio di batterie, poiché posizionati in punti scomodi, magari in cima a un’antenna o sulle travi di un viadotto. La vera sfida è stata realizzare un dispositivo di dimensioni ridotte, e risolvere il problema dell’alimentazione energetica necessaria a tali sensori sia per il funzionamento, sia per la trasmissione di dati, limitando così lo spreco di batterie – e l’impatto ambientale dello smaltimento di quelle esauste.

    Il prototipo messo a punto da MetaVEH, dopo quasi cinque anni di studi, si basa sul concetto di energy harvesting, ovvero l’utilizzo dell’energia disponibile nell’ambiente sotto forma di vibrazioni attraverso l’impiego di materiali piezoelettrici che consentono, appunto, di convertire l’energia meccanica in energia elettrica. Quelli più efficaci e finora comunemente impiegati nei sensori già esistenti, però, contengono piombo, elemento tossico per l’ambiente: durante il progetto sono stati sviluppati e validati, invece, materiali piezoelettrici “green” e privi di terre rare, avvalendosi di un elemento standard e di facile reperibilità come il nitruro di alluminio

    Contestualmente, è stata sviluppata la tecnologia per produrre metamateriali meccanici – materiali appositamente “ingegnerizzati” per avere determinate proprietà e reazioni – in grado di manipolare la propagazione delle onde elastiche, amplificando notevolmente le prestazioni degli energy harvester. I metamateriali così ideati, e realizzati con tecniche innovative di stampa 3D, presentano una particolare gradazione delle proprietà meccaniche, in virtù della quale sono in grado di “catturare” l’onda che li attraversa, forzandola a concentrarsi dove è posizionato il materiale piezoelettrico – un fenomeno denominato “rainbow trapping”. La tecnologia messa a punto per l’ingegnerizzazione dei metamateriali è stata brevettata da Imperial College London e Politecnico di Milano. Ciò ha permesso di prototipare gli energy harvester su varie scale, fino a giungere alla scala MEMS (Micro-Electro-Mechanical Systems): il dispositivo concepito è un oggetto lungo complessivamente 300 micron, ovvero meno di mezzo millimetro, e sta tutto dentro una moneta da 1 centesimo. 

    «Con MetaVEH abbiamo provato che gli harvester di energia vibrazionale possono passare dalla teoria a una piattaforma multisensore completamente autonoma – afferma Andrea Colombi, docente presso ZHAW Zürich e coordinatore di MetaVEH – Abbinando strutture di metamateriali avanzati a una gestione non lineare dell’energia e alla trasmissione wireless, abbiamo dimostrato che i sensori possono funzionare senza batterie pur continuando a raccogliere dati attendibili, anche in ambienti in cui sostituire le batterie è difficile o impossibile. Questo apre la strada a soluzioni di monitoraggio sostenibili per infrastrutture e per l’Internet of Things».

    «MetaVEH ha rappresentato anche una sfida interessante dal punto di vista matematico, per cui abbiamo affrontato la complessità di mettere insieme sistemi non lineari, la creazione di metamateriali e la multifisica – dichiara Richard Craster, preside della Facoltà di Scienze Naturali dell’Imperial College London – Questi progressi nella teoria e nella simulazione sono stati essenziali per arrivare al prototipo e dimostrarne il potenziale in applicazioni reali».

    «Noi ci occupiamo di meccanica strutturale ad ampio spettro, specialmente su questo tipo di sensori – ha commentato Raffaele Ardito, docente del DICA – Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale e coordinatore di MetaVEH per il Politecnico di Milano – e con i colleghi del Dipartimento di Meccanica di ateneo abbiamo lavorato molto per trovare un’alternativa “green”. Così, a fine progetto, abbiamo a disposizione un prototipo che è un energy harvester su scala micro con materiale piezoelettrico senza piombo, né terre rare, quindi neutro da un punto di vista etico e di sostenibilità ambientale». 

    Moltissime le potenzialità per l’applicazione pratica, in due campi in particolare: come risonatori ad altissima qualità per telecomunicazioni 6G, e come sensori autonomi per il monitoraggio dell’integrità strutturale e dei rischi ambientali. Raccogliendo l’energia dalle vibrazioni ambientali, questi dispositivi possono essere impiegati in zone inaccessibili, riattivandosi solo quando necessario e trasmettendo dati in tempo reale per salvaguardare le infrastrutture. Per esempio, potrebbero fornire segnali di preallerta per movimenti indotti da terremoti, instabilità del suolo, o danni da logoramento in strutture critiche come ponti e gallerie. 

    Per il progetto, STMicroelectronics ha realizzato prototipi su scala micrometrica integrando materiali piezoelettrici senza piombo direttamente nel processo di fabbricazione dei MEMS. Questa innovazione ha migliorato l’efficienza nella conversione dell’energia meccanica in energia elettrica e ha aperto la strada a nuove applicazioni potenzialmente utili nei settori delle comunicazioni 6G e dell’Internet of Things (IoT). Inoltre, il progetto MetaVEH è stato selezionato nell’ambito delle iniziative EU Innovation Radar Platform per l’elevato contenuto innovativo.

    QUI IL LINK ALLE IMMAGINI

    QUI IL LINK AL SITO MetaVEH

  4. 22-10-2025

    A Horacio Pagani la Laurea ad honorem in Design and Engineering del Politecnico di Milano

    LINK ALLE IMMAGINI

    Ieri sera Horacio Pagani, fondatore e Chief Designer di Pagani Automobili, è stato insignito della Laurea magistrale ad honorem in Design & Engineering dal Politecnico di Milano. Un riconoscimento all’enorme apporto che l’imprenditore italo-argentino ha dato all’industria automotive attraverso il suo genio creativo – che l’ha portato a progettare e costruire una monoposto di Formula 2 inserita nel team ufficiale della Scuderia Renault Argentina e, successivamente, a trasferirsi in Italia per lavorare in Lamborghini, per poi fondare la propria azienda di hypercar, Pagani Automobili, innovando profondamente il modo di concepire le auto sportive. 

    Dopo i saluti della Rettrice Donatella Sciuto e la Laudatio del professor Giorgio Colombo, docente di Disegno e Metodi dell'Ingegneria Industriale del Dipartimento di Meccanica, Horacio Pagani ha tenuto la Lectio Magistralis.

    La cerimonia si è conclusa con la proclamazione, preceduta dalle motivazioni della Laurea magistrale ad honorem lette dal professor Francesco Zurlo, Preside della Scuola del Design:

    La Laurea ad honorem in Design & Engineering conferita a Horacio Pagani rappresenta il riconoscimento di un percorso creativo e professionale che incarna in modo esemplare la sintesi tra arte, scienza e tecnologia — i tre pilastri fondativi della cultura politecnica. La motivazione di questo conferimento risiede nella straordinaria capacità di Pagani di fondere innovazione tecnologica, sperimentazione sui materiali e ricerca formale, nel solco della grande tradizione dell’automobile sportiva italiana. La sua opera esprime una visione in cui il pensiero progettuale si unisce alla perfezione ingegneristica, restituendo automobili che sono al tempo stesso oggetti di altissimo contenuto tecnico e opere d’arte contemporanea.

    Fin dagli esordi, Horacio Pagani ha perseguito un’idea di design come espressione totale, dove ogni componente – dalla forma della carrozzeria alla struttura in materiali compositi, dagli interni alla meccanica – concorre alla costruzione di un’esperienza estetica e sensoriale coerente. L’uso pionieristico della fibra di carbonio, la ricerca incessante su tecniche e materiali innovativi e la costante attenzione al dettaglio hanno reso le sue vetture un punto di riferimento mondiale per qualità, prestazioni e bellezza.

    Le sue creazioni uniscono la bellezza di opere uniche, caratterizzate da un’estrema personalizzazione, con una tecnologia allo stato dell’arte, in cui ogni elemento è pensato come parte integrante di un linguaggio armonico e riconoscibile. 

    In questa capacità di coniugare visione artistica e rigore tecnico, Horacio Pagani rappresenta un autentico esempio contemporaneo di artigiano rinascimentale, capace di declinare in chiave moderna la tradizione italiana del “saper fare” e di portarla a una dimensione internazionale.

    Con questo riconoscimento, il Politecnico di Milano intende celebrare una figura che incarna i valori fondamentali della cultura del progetto: creatività, competenza, innovazione e passione. Il suo percorso dimostra come il dialogo tra design e ingegneria possa generare opere che uniscono funzionalità e bellezza, tecnica e poesia, tecnologia e umanità — valori che da sempre ispirano la missione formativa e di ricerca del nostro Ateneo”.

     

    HYPERCAR IN MOSTRA: Le forme dell’Aria – da Leonardo da Vinci a Pagani Utopia

    In concomitanza con la cerimonia della Laurea magistrale ad honorem, è stata inaugurata presso il campus Bovisa del Politecnico di Milano la mostra “Le forme dell’Aria – Da Leonardo da Vinci a Pagani Utopia”realizzata da Pagani Automobili. Un percorso che mette in dialogo il pensiero di Leonardo con l’ingegneria e il design Pagani: dalla ricerca sull’aerodinamica alla bellezza che scaturisce dalla funzione, l’esposizione racconta come nascono le hypercar, auto sportive di lusso, tra arte, scienza e manifattura italiana.

    Tre le vetture presenti presso l’edificio B2 (via Durando 10) che i visitatori potranno ammirare fino al 12 dicembre 2025, nei seguenti orari: da lunedì a sabato, ore 7.30-20.45. 

    Ecco le schede tecniche delle auto in mostra:

    ZONDA ROADSTER F – 2006

    Il nome Zonda richiama il vento che soffia impetuoso dalle Ande Argentine, evocando le origini del fondatore Horacio Pagani e la forza naturale che ne ispira la filosofia. La lettera F è invece un omaggio al leggendario Juan Manuel Fangio, il “Maestro” che incoraggiò Pagani nel suo sogno di costruire un’auto capace di fondere bellezza e tecnologia. 
    Tanto leggera quanto la controparte Coupé, grazie a una riprogettazione del telaio e all’uso di nuovi tessuti triassiali in carbonio, la Zonda Roadster F mantiene un peso complessivo di appena 1.230 kg. L’esperienza di guida a cielo aperto non scende a compromessi: i nuovi studi aerodinamici e il miglioramento della rigidità flessionale e torsionale permettono di viaggiare a tutta velocità in totale comfort e sicurezza. Questo risultato è stato raggiunto grazie allo sviluppo di specifici rinforzi nella zona dei brancardi e del serbatoio, di rollbar progettati per assolvere anche una funzione strutturale del telaio, e all'impiego di compositi in fibra di carbonio tridirezionale ad alto modulo. Sotto la monoscocca in fibra di carbonio, batte il cuore di un motore Mercedes-AMG V12 aspirato da 7,3 litri, capace di sprigionare 650 CV e 780 Nm di coppia, abbinato a un cambio manuale a 6 rapporti più retromarcia. Di questo modello esistono solo venticinque esemplari, ciascuno realizzato con la meticolosa attenzione artigianale dell’Atelier Pagani. 

    HUAYRA ROADSTER – 2017

    La Huayra Roadster, presentata nel 2017, è una vettura in cui ogni componente meccanico è orgogliosamente esposto, celebrando la cura di ogni singolo dettaglio. «Tutto doveva essere unico, come una macchina ricavata da un blocco di marmo di Carrara». Il nome Huayra deriva da Huayra Tata, divinità andina del vento, simbolo di forza, libertà e movimento. Come il vento che scolpisce le forme della natura, la Huayra incarna l’armonia tra energia e leggerezza, cuore della filosofia Pagani che unisce Arte e Scienza.
    L’intero progetto occupa un posto speciale nel cuore di tutto il team Pagani, poiché rappresenta la prima istanza di una roadster più leggera della controparte coupé. Questo modello speciale raccoglie in modo unico gli aspetti eleganti e sinuosi della Huayra Roadster con un’aerodinamica elaborata tra splitter e diffusore posteriore per gestire efficacemente le prestazioni del propulsore Mercedes-AMG V12 6.0 L a doppio turbocompressore, in grado di erogare 764 CV di potenza e 1000 Nm di coppia a 2.400 giri/m. Il telaio è costituito da monoscocca centrale in Carbo-Titanio HP62 G2 e Carbo-Triax HP62, più telaietti anteriore e posteriore in acciaio al cromo-molibdeno.

    UTOPIA – 2022

    Pagani, Atto III. Semplicità, leggerezza e piacere di guida: su questi concetti si fonda il progetto Utopia. È una hypercar dalle linee sinuose che trascendono il tempo, in cui l’ispirazione agli anni Cinquanta e Sessanta si fonde con una spiccata personalità inconfondibilmente Pagani. Non mancano gli iconici quattro scarichi, né la monoscocca in carbonio, ora ulteriormente migliorata: ancora più resistente e ancora più leggera grazie all’impiego dei nuovi materiali compositi come il Carbo-Titanium HP62-G2 e il Carbo-Triax HP62. Il suo design è straordinariamente efficiente, senza ricorrere ad appendici esterne. La maneggevolezza e la stabilità sono massimizzati, grazie agli studi sull’aerodinamica e alla sofisticata tecnologia, che include sistemi di aerodinamica attiva, ammortizzatori a controllo elettronico e sospensioni a doppio braccio oscillante realizzate in lega di alluminio aerospaziale. L’Utopia, poi, non teme di andare controcorrente: i suoi interni, ad esempio, riscoprono il fascino della strumentazione analogica. In controtendenza è pure la possibilità di guida anche con cambio manuale a sette rapporti, così come la scelta di favorire la leggerezza con un motore V12 biturbo costruito da AMG sulle indicazioni di Pagani. La produzione dell’Utopia Coupé è stata limitata a novantanove esemplari.

     

    BIOGRAFIA HORACIO PAGANI 

    Horacio Pagani è il fondatore e Chief Designer di Pagani Automobili. Dopo aver guidato la Divisione Compositi di Lamborghini, nel 1988 inizia a progettare una propria vettura dalle caratteristiche straordinariamente innovative. Il risultato di questa visione viene presentato al Salone di Ginevra nel 1999 con il nome di Zonda. L'accoglienza è immediata e travolgente, dando il via all’era delle hypercar. Nel corso degli anni, la Zonda si evolve in numerose versioni, ciascuna con soluzioni tecniche sempre più raffinate. Oggi è considerata un'icona dell’automobilismo, tra le vetture più amate e ricercate da estimatori e collezionisti in tutto il mondo.

    Nel 2011, Pagani presenta la Huayra, una hypercar che segna un nuovo standard nell’industria automobilistica. È pioniera di tecnologie innovative come l’aerodinamica attiva, capace di modificare il comportamento dell’auto in tempo reale, e l’uso di materiali compositi avanzati che garantiscono straordinarie leggerezza e resistenza. La Huayra vince nel 2012 i tre premi più prestigiosi del settore come Car of the Year, rafforzando la reputazione di Horacio Pagani come visionario dell’automotive.

    I suoi successivi progetti consolidano ulteriormente questo status, confermando le Pagani come alcune tra le hypercar più avanzate e desiderate al mondo. Grazie ai continui investimenti in ricerca e sviluppo, da oltre quarant’anni lavora per superare i limiti dell’eccellenza. Nel 2022 si aggiudica il prestigioso Compasso d’Oro, assegnato dall’ADI – Associazione per il Disegno Industriale, nella categoria “Design per la mobilità”, un riconoscimento che celebra l’unione tra forma e funzione, centrale nella sua filosofia progettuale. Nel 2024 l’istituto GIOYA a Malta ha conferito a Horacio Pagani una Laurea Honoris Causa in International Business & Entrepreneurship.

    La terza manifestazione di un percorso creativo che punta a fondere la più sofisticata tecnologia con un design senza tempo si concretizza con la presentazione del progetto Utopia. Oltre alle hypercar, Pagani estende la sua visione a nuovi orizzonti con Pagani Arte, una divisione dedicata all’interior design, dove l’eccellenza artigianale e le soluzioni tecniche d’avanguardia trovano applicazione in spazi esclusivi e oggetti dal carattere unico.

  5. 21-10-2025

    Pubblicata la più completa mappatura mai realizzata dell’incidentalità ciclistica in Italia, prodotta dal Politecnico di Milano

    Il database è composto di cinque dashboard interattive, liberamente accessibili e gratuite, che filtrano e analizzano dettagliatamente tutte le informazioni sugli incidenti ciclistici avvenuti tra il 2014 e il 2023.

    Milano, 21 ottobre 2025 – Verrà presentato oggi online e al Politecnico di Milano l’Atlante italiano dei morti (e dei feriti gravi) in bicicletta, la più completa mappatura dell’incidentalità ciclistica in Italia finora mai realizzata, risultato di uno studio del Competence Centre on Anti-Fragile Territories (CRAFT) del Politecnico. Il gruppo di ricerca, guidato da Paolo Bozzuto, docente del Dipartimento di Architettura e Studi Urbani del Politecnico di Milano - DAStU, ha prodotto cinque dashboard interattive e liberamente consultabili.

    La ricerca mira ad approfondire la conoscenza sul fenomeno dell’incidentalità ciclistica, indagando i fattori di rischio e le molteplici criticità che, nei contesti urbani ed extraurbani italiani, continuano a causare morti e feriti tra le persone che scelgono di muoversi in bicicletta.

    La ricerca usa una metodologia di lavoro originale, finalizzata alla costruzione di un sistema in grado di estrarre ed elaborare dati (data-mining) a partire da uno specifico dataset dell’ISTAT, che contiene le informazioni relative a tutti gli incidenti stradali, ciclistici e non, sull’intero territorio nazionale, nell’arco di un anno solare, che hanno causato lesioni alle persone (morte entro il trentesimo giorno dall’evento o con ferite refertate in ospedale). 

    L’attività di data-mining ha consentito al gruppo di ricerca, composto anche da Fabio Manfredini, Emilio Guastamacchia e Shidsa Zarei, di creare un database originale, esclusivamente dedicato agli incidenti ciclistici. Il sistema ha permesso di filtrare e analizzare, in modo dettagliato, tutte le informazioni relative agli incidenti ciclistici avvenuti tra il 2014 e il 2023 (ultimo dataset a oggi disponibile, rilasciato da ISTAT a maggio 2025), in ogni singolo comune italiano. È stato anche possibile geolocalizzare puntualmente ogni singolo incidente ciclistico avvenuto nel 2022 e 2023, le uniche due annualità rilasciate da ISTAT con le coordinate utili alla geolocalizzazione.

    Geolocalizzare e mappare tutti gli incidenti ciclistici è un cambio di paradigma per l’analisi dell’incidentalità ciclistica in Italia. Da un lato viene in aiuto alla pianificazione e al governo del territorio nel nostro Paese. Dall’altro lato, la puntuale mappatura di ogni singolo incidente ciclistico consente di individuare in modo molto preciso le caratteristiche specifiche dell’infrastruttura (sezione, pavimentazione, segnaletica, visibilità) su cui ogni incidente si è verificato, e di programmare interventi specifici per incrementare la sicurezza stradale, ma anche per monitorare la loro efficacia nel corso del tempo. «La nostra analisi, più che offrire risposte definitive, ha portato a ulteriori domande di ricerca. L’unica certezza è che della mobilità ciclistica, in Italia, sappiamo relativamente poco» spiega Paolo Bozzuto. «Proprio per questo motivo, abbiamo deciso di rendere pubbliche le dashboard, che sono il nostro contributo concreto a un dibattito costruttivo sul tema dell’incidentalità ciclistica, ma anche uno strumento operativo per il futuro» conclude Bozzuto.

    Le cinque dashboard costituiscono, a oggi, lo strumento più aggiornato per prendere visione della consistenza complessiva, dell’andamento e della distribuzione geografica del fenomeno degli incidenti ciclistici in Italia. Sono state pensate come uno strumento divulgativo, di facile accesso (e totalmente gratuito), consultabile in modo agevole da qualunque cittadino e amministratore pubblico interessato al tema, dalla scala nazionale a quella comunale.

    La prima dashboard (“Analitica degli incidenti ciclistici in Italia”) offre una vasta panoramica di dati e statistiche, su base comunale, provinciale, regionale e nazionale: il numero di ciclisti feriti e morti in incidenti stradali, la loro ripartizione per genere e fasce di età, le dinamiche dell’incidente (altri veicoli coinvolti, tipo di strada, condizioni meteorologiche, giorni della settimana e orari in cui si si sono verificati gli eventi), e altri.

    La seconda dashboard (“Indicatori di severità”) analizza e rappresenta il fenomeno dell’incidentalità ciclistica, su base regionale e provinciale, attraverso la costruzione di quattro indicatori: lesività, letalità, gravità e mortalità.

    La terza dashboard (“Quota modale e incidentalità ciclistica provinciale”) mette in relazione il tasso di incidentalità ciclistica, cioè il rapporto percentuale tra incidenti con biciclette coinvolte e incidenti stradali totali, con la percentuale di spostamenti fatti in bicicletta sul totale degli spostamenti (il cosiddetto share modale ciclistico) di ogni singola provincia italiana. La quarta dashboard fa lo stesso, ma su base regionale,

    La quinta dashboard (“Mappa degli incidenti ciclistici, anni 2022 e 2023”) localizza puntualmente, su una mappa dinamica (zoomabile dalla scala nazionale alla specifica strada del singolo comune), ogni incidente ciclistico registrato in Italia nel 2022 e 2023, consentendo di distinguere tra incidenti che hanno comportato il decesso di chi pedalava e incidenti che hanno generato feriti, con lesioni ufficialmente refertate.

    Le dashboard verranno presentate oggi, martedì 21 ottobre, alle17, al Politecnico di Milano (Centro CRAFT, edificio 11B, Via Ampère 20, Milano) o a distanza (al link https://politecnicomilano.webex.com/meet/paolo.bozzuto).

     

    QUI IL LINK ALLE DASHBOARD

    QUI IL LINK ALL’ATLANTE ATLANTE ITALIANO DEI MORTI (e dei feriti gravi) IN BICICLETTA

  6. 20-10-2025

    Global Talent on Wheels: il veicolo autonomo del Tec de Monterrey e del Politecnico di Milano fa la storia alla Carrera Panamericana

    Per la prima volta un veicolo autonomo ha completato con successo 440 km attraverso il Messico durante la Carrera Panamericana 2025, dimostrando la adattabilità dell’intelligenza artificiale in condizioni reali e raccogliendo preziosi dati per lo sviluppo degli algoritmi. 

    L’iniziativa ha trasformato la strada in un laboratorio vivente di innovazione, unendo mondo accademico, industria e cultura per promuovere una mobilità sostenibile.

     

    Zacatecas, Messico, 20 ottobre 2025- Ciò che un tempo sembrava fantascienza è diventato realtà: un veicolo autonomo ha attraversato il Messico, dimostrando come ricerca e innovazione possano plasmare il futuro della mobilità quotidiana. In occasione della 75ª edizione della Carrera Panamericana e del 50º anniversario del Tecnológico de Monterrey a Città del Messico, è stato raggiunto un traguardo storico: per la prima volta in America Latina, un’auto a guida autonoma ha preso parte al leggendario percorso del rally.

    Questo risultato senza precedenti è stato possibile grazie alla collaborazione internazionale tra il Tecnológico de Monterrey e il Politecnico di Milano. Le due istituzioni hanno portato la ricerca fuori dai laboratori e sulle strade del Messico con un veicolo che incarna l’innovazione tecnologica più avanzata: una Maserati GranCabrio Folgore equipaggiata con la tecnologia di guida autonoma sviluppata dal team AIDA – Artificial Intelligence Driving Autonomous del Politecnico di Milano, con il supporto dell’iniziativa BloomDrive Intelligence del Tecnológico de Monterrey. L’iniziativa rappresenta una visione condivisa di innovazione volta a ripensare il futuro della mobilità.

    Dopo essersi unito al convoglio del rally il 10 ottobre, all’ingresso di Puebla, il team Tec–Politecnico di Milano ha completato con successo un percorso attraverso otto stati messicani – affrontando condizioni molto diverse e impegnative, dalle strade trafficate delle città ai lunghi tratti interurbani, dai passi di montagna alle sezioni piovose – coprendo in totale 440 chilometri in modalità autonoma e dimostrando la robustezza e l’adattabilità del suo sistema basato su intelligenza artificiale, sotto la supervisione del pilota professionista Luis “Chapulín” Díaz (campione in Formula Atlantic, American Le Mans Series e 24 Ore di Le Mans).

    Nel corso della settimana, i team AIDA e BloomDrive hanno incontrato studenti e comunità locali in sei campus del Tecnológico de Monterrey lungo il percorso, trasformando il rally in un laboratorio itinerante di innovazione e formazione. Questi incontri hanno offerto l’occasione di confrontarsi sulle sfide sociali e tecnologiche della mobilità, ispirando la prossima generazione di ingegneri e innovatori.

    Per il Tecnológico de Monterrey è stato un onore contribuire alla Carrera Panamericana con una visione di innovazione e trasformazione,” ha dichiarato Feniosky Peña-Mora, Dean della School of Engineering and Sciences. “Questo progetto è diventato un laboratorio vivente dove accademia, industria e collaborazione internazionale convergono per progettare una mobilità più sicura, sostenibile e centrata sulle persone.”

    Rappresentando il gruppo di ricerca del Tec sulla Mobilità, Jorge Lozoya ha aggiunto: “Partire dal Campus Santa Fe è stato un modo simbolico e concreto per mostrare come ricerca e tecnologia possano entrare nella vita delle persone. Completare il percorso ha dimostrato che innovazione e tradizione possono convivere – e che la strada stessa può diventare un’aula.

    Sergio Matteo Savaresi, Direttore del Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria del Politecnico di Milano, ha sottolineato: “È stato entusiasmante vedere la tecnologia AIDA adattarsi alla realtà unica e complessa delle strade e delle città messicane, incontrando migliaia di persone lungo il cammino. Questa collaborazione mostra come la guida autonoma trasformerà il nostro modo di pensare la mobilità urbana.”

    Grazie a questa iniziativa, la Carrera Panamericana 2025 è diventata non solo una celebrazione del patrimonio motoristico, ma anche una finestra sul futuro di una mobilità intelligente e centrata sulle persone. Iniziare la corsa da un campus universitario e completarla con un convoglio autonomo ha messo in evidenza il ruolo cruciale delle università come motori di conoscenza, innovazione e trasformazione.

    LINK ALLE IMMAGINI

     

     

  7. 16-10-2025

    Sovraffollamento satellitare intorno alla Terra: come l'AI può prevenire collisioni e interferenze grazie a un "autopilota spaziale" intelligente

     

    • Nel 2025 in orbita si contano oltre 14.000 satelliti individuali e 27.000 oggetti tracciati (inclusi i satelliti inattivi, gli stadi di razzi e i detriti più grandi): tra i rischi di questo sovraffollamento spaziale ci sono collisioni, inquinamento luminoso, cyber-attacchi, malfunzionamento delle comunicazioni con la Terra. 

    • Per affrontare questa sfida, un consorzio di università e aziende - tra cui l’italiana AIKO - ha lanciato il progetto ASIMOV: l'obiettivo è creare un "autopilota spaziale" intelligente che può avvicinarsi, mappare e monitorare in autonomia oggetti inattivi o non cooperativi (come satelliti guasti) per ispezioni, manutenzione o rimozione.

    Lo spazio non è mai stato così affollato. A marzo 2025 si contavano oltre 14.000 satelliti individuali in orbita[1]a cui si aggiungono 27.000 oggetti tracciati tra satelliti inattivi, stadi di razzi e grandi detriti: un incremento del 31% rispetto al 2023, che conferma la crescita esponenziale del traffico spaziale e mette in allarme la comunità scientifica. Con il sovraffollamento, infatti, aumenta anche l’inquinamento luminoso (che rende più difficile l’osservazione astronomica) e il rischio di collisioni, cyber-attacchi e interferenze nelle comunicazioni.

    Per rispondere alle sfide del sovraffollamento satellitare, università e aziende stanno collaborando al fine di trovare soluzioni innovative basate sull'intelligenza artificiale: è così che nasce ASIMOV, “autopilota spaziale” intelligente capace di avvicinarsi, mappare e monitorare in autonomia oggetti inattivi o non cooperativi (come satelliti guasti) per ispezioni, manutenzione o rimozione. Il progetto è coordinato da AIKO, scaleup torinese che sviluppa software avanzati basati su Intelligenza Artificiale e automazione per applicazioni spaziali, in collaborazione con Politecnico di Milano, T4i e Tiny Bull Studio e finanziato dall’Agenzia Spaziale Italiana. 

    Il problema del sovraffollamento spaziale è complesso e affrontarlo richiede pertanto un approccio condiviso: per questo è fondamentale la collaborazione tra aziende del settore space, università ed enti di ricerca. Solo unendo competenze diverse possiamo affrontare in modo concreto questa sfida e offrire risposte efficaci a livello internazionale, elaborando soluzioni innovative come l’autopilota spaziale. Il nostro obiettivo finale è costruire un futuro orbitale sostenibile, in cui tuteliamo l’ambiente e preserviamo l’accesso allo spazio per le generazioni a venire”, dichiara Lorenzo Feruglio, CEO e Co-founder di AIKO. “Vogliamo dimostrare come l’Intelligenza Artificiale sia un abilitatore chiave per ottimizzare il monitoraggio e la gestione dei satelliti, rendendo possibili operazioni di mappatura e controllo fino a poco tempo fa impensabili. L’AI non è solo uno strumento di automazione, ma una tecnologia capace di aumentare l’affidabilità e la sicurezza delle missioni, riducendo al minimo rischi e inefficienze”.

    “Il Politecnico di Milano contribuisce allo sviluppo degli algoritmi e gioca un ruolo centrale nelle attività di verifica con hardware-in-the-loop delle tecniche di navigazione e guida autonoma sviluppate in ASIMOV” commenta Michèle Lavagna, professore ordinario di Meccanica del volo al Politecnico di Milano. “Nel laboratorio ARGOS riproduciamo la dinamica orbitale coordinando bracci robotici, sensori ottici e modelli satellitari, acquisendo immagini in tempo reale in un ambiente che riproduce lo spazio profondo. È una frontiera nuova del controllo autonomo dei sistemi satellitari, cruciale per le future operazioni di prossimità e di in-orbit servicing”.

    La sfida del sovraffollamento spaziale - Il crescente affollamento dell’orbita terrestre bassa sta generando rischi sempre più concreti: oltre al pericolo di collisioni tra satelliti, che possono produrre a cascata migliaia di nuovi detriti, il fenomeno ha ripercussioni dirette sulla ricerca scientifica e sulla sicurezza. Le “mega-costellazioni di satelliti” riflettono infatti la luce solare, causando un inquinamento luminoso che disturba le osservazioni astronomiche e compromette la scoperta di fenomeni cruciali come il passaggio di asteroidi; a ciò si aggiungono interferenze nelle comunicazioni, rischi per gli astronauti e vulnerabilità legate a possibili attacchi cyber o fisici. Anche i satelliti inattivi e gli stadi di razzi abbandonati contribuiscono ad alimentare il problema: senza soluzioni di smaltimento o rimozione attiva, finiscono per vagare senza controllo nello spazio, trasformandosi da risorsa tecnologica a minaccia orbitale.

    Le soluzioni: la vita media di un satellite e come smaltirloLa durata di un satellite varia in base alla missione, alla tipologia e alla sua orbita: i più piccoli sono destinati ad avere una vita di pochi anni, mentre quelli di grandi dimensioni o più distanti possono rimanere operativi anche per decenni. Anche la funzione è un elemento determinante: mentre alcuni satelliti in orbita LEO rientrano naturalmente nell’atmosfera e si distruggono da soli, altri restano a vagare nello spazio, generando detriti potenzialmente pericolosi. Per questo motivo, oggi, si stanno sviluppando strategie di smaltimento e “missioni pulitrici”: esistono satelliti dedicati alla rimozione di oggetti non più attivi, sistemi per il rifornimento e l’estensione della vita operativa, tecnologie di deorbitazione controllata a fine missione. A queste si affiancano linee guida e programmi internazionali, come lo Zero Debris Charter dell’ESA, che promuovono una progettazione più sostenibile e responsabilità condivisa nella gestione del traffico spaziale.

    ASIMOV: l'autopilota spaziale per l'ispezione di oggetti non cooperativiPer affrontare il crescente problema dei detriti e dei satelliti inattivi, è nato ASIMOV (Autonomous System for In-orbit Mapping and Observation of non-cooperative Vehicles), progetto coordinato da AIKO, in collaborazione con Politecnico di Milano, Technical University of Munich, T4i e Tiny Bull Studio e finanziato dall’Agenzia Spaziale Italiana: obiettivo è realizzare il primo vero “autopilota spaziale” intelligente, capace di ispezionare e mappare in completa autonomia oggetti non cooperativi in orbita bassa terrestre, come satelliti guasti o detriti sconosciuti. Al centro del progetto c’è un innovativo sistema di Guida, Navigazione e Controllo (GNC) basato su intelligenza artificiale, che integra moduli di navigazione autonoma e algoritmi di Reinforcement Learning utili a pianificare le traiettorie di avvicinamento. Grazie a queste tecnologie, il satellite sarà in grado di riconoscere e ricostruire la geometria degli oggetti da ispezionare senza supporto da Terra, aumentando così la sicurezza e la sostenibilità delle operazioni orbitali. Un aspetto distintivo di ASIMOV è l’infrastruttura di test: la facility robotica ARGOS del Politecnico di Milano è stata potenziata per simulare in laboratorio le condizioni orbitali e validare i sistemi sviluppati. Questo approccio duale – sviluppo software e testing fisico – non solo porterà alla creazione di un prototipo operativo, ma costituirà un’eredità strategica per il futuro dell’intero ecosistema spaziale europeo.

    Link alle immagini

    [1]  Outer Space Objects Index, United Nations Office for Outer Space Affairs (UNOOSA)

     

  8. 15-10-2025

    La fame di carne della Cina “alimenta” il consumo di risorse naturali del Brasile

    Uno studio del Politecnico di Milano su Nature Food rivela come la domanda cinese di proteine animali pesi su acqua, foreste e suolo sudamericano

     

    Milano, 15 ottobre 2025 - Dietro una bistecca servita in Cina si nasconde spesso un campo di soia coltivato in Brasile. È la fotografia di un sistema alimentare sempre più interconnesso e fragile, al centro di uno studio pubblicato oggi su Nature Food e firmato da Camilla Govoni e Maria Cristina Rulli del Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale del Politecnico di Milano, insieme a La Zhuo della Northwest Agriculture & Forestry University (Cina) e della Chinese Academy of Sciences, e Dirce Lobo Marchioni della Universidade de São Paulo (Brasile).

    La ricerca mostra come la crescente domanda cinese di carne e altre proteine animali dipenda in misura significativa dalle risorse agricole brasiliane, con effetti diretti sull’uso del suolo, sulle risorse idriche e sulla deforestazione.

    Tra il 2004 e il 2020, le importazioni di soia dalla Cina sono passate da 6 a 60 milioni di tonnellate, con un picco di 68 milioni nel 2018: un aumento di oltre dieci volte, che nel 2020 ha richiesto 17,8 milioni di ettari di terra, un’area grande quanto l’Uruguay, e oltre 86 km³ di acqua piovana, più 0,29 km³ di acqua di irrigazione.

    Questa soia – destinata in gran parte all’alimentazione di suini, pollame e pesci d’allevamento – sostiene quasi un terzo delle proteine animali consumate in Cina, pari al 29% delle proteine animali e al 10% delle proteine totali della dieta nazionale. 

    «Capire che una parte significativa dell’apporto nutrizionale di una popolazione di oltre un miliardo di persone dipende da risorse agricole situate dall’altra parte del mondo ci spinge a interrogarci sul futuro dei nostri sistemi alimentari», spiega Camilla Govoni, prima autrice dello studio e ricercatrice del Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale del Politecnico di Milano. «Se vogliamo renderli resilienti, dobbiamo pensare non solo all’offerta di proteine, ma anche a una loro distribuzione più sostenibile ed equa, riducendo la pressione sugli ecosistemi e salvaguardando al tempo stesso la sicurezza alimentare globale».

    Il lavoro, condotto anche grazie alla collaborazione di La Zhuo e Dirce Lobo Marchioni, pone l’accento sulle risorse idriche e sull’impatto ambientale dell’espansione agricola. 

    «Il Brasile è storicamente un Paese con scarse criticità idriche, ma deforestazione, cambiamenti d’uso del suolo, sovrasfruttamento agricolo e cambiamento climatico potrebbero indurre pressioni tali da generare stress e scarsità d’acqua», sottolinea Maria Cristina Rulli, docente di Idrologia e Sicurezza Idrica e Alimentare presso il Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale del Politecnico di Milano. «L’espansione agricola legata alla soia non impatta solo sugli ecosistemi terrestri, ma comporta anche una redistribuzione globale delle risorse idriche, sotto forma di acqua virtualmente esportata».

    Sebbene la Moratoria sulla Soia abbia limitato la deforestazione diretta, permangono fenomeni di conversione indiretta del suolo, soprattutto nelle savane del Cerrado e nelle aree di pascolo dismesse.

    Lo studio è anche un esempio di approccio multidisciplinare, che ha integrato competenze in idrologia, scienze ambientali e nutrizione umana. «Solo l’integrazione di competenze diverse e la collaborazione con colleghi di Brasile e Cina ci hanno permesso di cogliere appieno la complessità del problema», aggiungono le autrici.

    In conclusione, i risultati evidenziano l’importanza di strategie di governance globale per ridurre l’impatto ambientale della produzione e del commercio internazionale di proteine. Come conclude Camilla Govoni, «le scelte agricole e alimentari non possono più essere considerate solo a livello locale o nazionale: sono parte di un equilibrio globale che lega in modo invisibile Paesi, ecosistemi e popolazioni. Governare questo equilibrio con responsabilità è la vera sfida per garantire un sistema alimentare resiliente e sostenibile».

     

    Lo studio: Govoni, C., Zhuo, L., Marchioni, D.M. et al. China’s animal-protein-rich diets are increasingly reliant on Brazil’s land and water resources. Nat Food (2025). LINK ALLO STUDIO

     

    LINK AL GRAFICO

    IMMAGINI DEL POLITECNICO DI MILANO

  9. 14-10-2025

    Milano Arch Week - 2025 Inequalities and Architecture

    27 ottobre - 2 novembre 2025
    7° edizione 

    Milano, 14 ottobre 2025 Da lunedì 27 ottobre a domenica 2 novembre 2025 torna Milano Arch Week, la settimana dedicata all'architettura, alle trasformazioni urbane e al futuro delle città promossa dal 2017 da Comune di Milano, Politecnico di Milano e Triennale Milano. La manifestazione è curata da Nina Bassoli, curatrice per architettura, rigenerazione urbana, città di Triennale Milano, e da Matteo Ruta, professore del Politecnico di Milano. 

    La settima edizione di Milano Arch Week, intitolata Inequalities and Architecture, viene organizzata in chiusura della 24ª Esposizione Internazionale di Triennale Milano (fino al 9 novembre 2025) e si propone di ampliare e approfondire i temi di Inequalities legati alla questione delle crescenti diseguaglianze che caratterizzano le città e il mondo contemporaneo. In continuità con le riflessioni avviate nel corso della scorsa edizione, dedicata al tema delle periferie e ampiamente diffusa sul territorio, Milano Arch Week 2025 si interrogherà sul ruolo dell’architettura rispetto alle differenti forme di diseguaglianze presenti nelle città, costruendo una riflessione corale sulla nuova dialettica tra ricchezza e povertà, società e comunità, ecologia e sostenibilità, attraverso storie, progetti e idee. 

    Per riflettere su questi temi sono state invitate personalità dell'architettura e del design internazionale, nonché dell'urbanistica e dell'arte, con anche la presenza di studi e realtà emergenti. Tra gli ospiti di questa edizione, invitati a tenere una lecture Dominique Perrault (27 ottobre, ore 18.00, Politecnico di Milano), architetto e urbanista, vincitore del Premio Mies van der Rohe per la progettazione della Biblioteca nazionale di Francia, che inaugurerà la manifestazione con una lecture al Politecnico di Milano; Deacon Marvel (28 ottobre, ore 17.30, Politecnico di Milano) del Buckminster Fuller Institute; Didier Faustino (28 ottobre, ore 18.30, Politecnico di Milano), architetto fondatore del Bureau des Mésarchitectures, che nel suo lavoro esplora la relazione tra corpo e spazio attraverso opere in equilibrio tra arte e architettura; Carlo Ratti (29 ottobre, ore 18.30, Politecnico di Milano), architetto e ingegnere, direttore del Senseable City Lab del MIT - Massachusetts Institute of Technology, curatore della 19° Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia; Tosin Oshinowo (30 ottobre, ore 12.30, Triennale Milano), architetta e designer nigeriana, curatrice della Sharjah Architecture Triennial del 2023, che ha tracciato un percorso unico che fonde identità culturale e sostenibilità; Cristina Gamboa (31 ottobre, ore 18.00, Triennale Milano), cofondatrice di Lacol, una cooperativa no-profit di architetti fondata a Barcellona per generare infrastrutture comunitarie; Lesley Lokko (31 ottobre, ore 19.00, Triennale Milano), fondatrice e presidente dell’African Futures Institute in Ghana, curatrice della Mostra di Architettura della Biennale di Venezia nel 2023 e insignita della RIBA Royal Gold Medal 2024; Dieter Leyssen di 51N4E (1 novembre, ore 15.00, Triennale Milano), collettivo con base a Bruxelles che attraverso progetti di rigenerazione urbana a varie scale interroga la relazione tra spazio pubblico, istituzioni e cittadini; Tobias Armborst (1 novembre, ore 16.00, Triennale Milano), co-founder di Interboro, studio di architettura e urbanistica con sede a Brooklyn e Detroit, noto per il suo approccio partecipativo e incentrato sulla comunità; Joshua Bolchover (1 novembre, ore 17.00, Triennale Milano), architetto, accademico e direttore del RUF-Rural Urban Framework and District Development Unit di Hong Kong; Marina Otero Verzier (1 novembre, ore 18.00, Triennale Milano), architetta e ricercatrice, che nel 2022 ha ricevuto il Wheelwright Prize dell'Università di Harvard per un progetto sul futuro dell'archiviazione dei dati; Rozana Montiel (1 novembre, ore 19.00, Triennale Milano), architetta e designer, direttrice di uno studio di architettura con sede a Città del Messico noto per il suo approccio al design socialmente consapevole e orientato alla comunità; Virginia San Fratello (2 novembre, ore 17.00, Triennale Milano), architetta, artista, partner dello studio Rael San Fratello il cui lavoro è incentrato sull'innovazione dei materiali e delle tecnologie, con un'attenzione particolare sulla stampa 3D, l'architettura e il design di interni; Emil Grip (2 novembre, ore 18.00, Triennale Milano), fondatore insieme a Dominique Petit-Frère, di Limbo Acca uno studio di spatial design che sperimenta il restauro e la trasformazione di progetti edilizi incompiuti nelle città dell'Africa occidentale; Sarah Ackland (2 novembre, ore 18.30, Triennale Milano), progettista, femminista e ricercatrice, proporrà una corsa di 5 km per la città a partire dal Palazzo dell’Arte, per riflettere sulla relazione tra corpi, genere, e spazio pubblico. 

    Voce, il nuovo spazio di Triennale dedicato al suono e alla musica, in occasione di Milano Arch Week ospiterà un’installazione audio a otto canali che utilizza gran parte delle interviste realizzate per il progetto video Voices on Masbedo’s Ritratto di Città 20/20 dal duo artistico Masbedo formato da Iacopo Bedogni e Nicolò Massazza (31 ottobre – 2 novembre, ore 10.30-18.00, Triennale Milano). L’installazione è curata da Carlo Antonelli e Cloe Piccoli e fa parte dell’omaggio che Triennale dedica a Luciano Berio. In Gioco invece verrà presentata una video installazione di Ila Bêka e Louise Lemoine, coppia di artisti la cui filmografia completa è stata acquisita dal MoMA di New York (30 ottobre – 2 novembre, ore 10.30-20.00, Triennale Milano). 

    Anche quest’anno Milano Arch Week ha lanciato una call che ha permesso di raccogliere le proposte di persone impegnate nella ricerca e nella progettazione, istituzioni, associazioni e realtà locali, gruppi studenteschi, studi di architettura, ma anche singole cittadine e cittadini, permettendo alla manifestazione di allargare i suoi confini fino a toccare diversi quartieri della città. Sono oltre 40 gli appuntamenti della manifestazione, nati grazie alla call, e si svolgono in più di 30 sedi diffuse nella città: scuole, teatri, associazioni, biblioteche, quartieri di tutti municipi, da CityLife al Gallaratese, ma anche la Bovisa così come alcuni spazi abbandonati. Una rete di luoghi che dal centro arriva ai quartieri più esterni. La manifestazione conferma e rafforza il dialogo con le diverse istituzioni e i quartieri della città, coinvolgendo attività e iniziative locali e raccontando la natura policentrica, complessa e vitale di Milano. 

    Una delle novità di questa edizione è l’assegnazione durante Milano Arch Week del Premio italiano di Architettura, promosso da Triennale Milano e MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo e giunto alla sua sesta edizione. Il premio si svolge ad anni alterni tra Milano e Roma; quest’anno è Triennale a presentare i progetti dei vincitori e dei finalisti attraverso una mostra, che resterà aperta fino al 2 novembre. Il 30 ottobre alle ore 18.00 verrà annunciato il vincitore del Premio Italiano di Architettura 2025. 

    Come sempre, oltre alle lecture sono in programma presentazioni di libri, proiezioni, incontri, ma anche momenti di confronto e dialogo su alcuni temi stringenti della contemporaneità come l’inclusività dello spazio pubblico (1 novembre, ore 11.00), il riuso adattivo degli edifici (2 novembre, ore 10.00), il diritto alla casa, l’equa distribuzione del cibo, il rapporto tra architettura, ideologia e decolonizzazione, e tra movimenti migratori, corpi e genere. Il 31 ottobre, dalle ore 09.00, in Triennale è in programma il convegno The Space of Inequalities. Environment, Mobility, Citizenship, organizzato da Craft, DAStU, Politecnico di Milano in collaborazione con Metro-Hub Center, che propone quattro Urban Dialogues, seguiti da una tavola rotonda tra rappresentanti di enti e associazioni provenienti da varie città del mondo che supportano o promuovono il ruolo strategico delle città nell’affrontare le disuguaglianze. 

    Le giornate di Milano Arch Week si concluderanno con un ciclo di proiezioni all’interno dello spazio Gioco, in Triennale. Tra i film presentati: Still Here di Suranga D. Katugampala (31 ottobre, ore 20.00), Orlando, My Political Biography, di Paul B. Preciado (1 novembre, ore 20.00), La Storia del Frank e della Nina, film di Paola Randi ambientato nelle contraddizioni della Milano contemporanea (2 novembre, ore 20.00). Non mancheranno inoltre gli appuntamenti performativi con due repliche dello spettacolo Monument DA di Cristina Kristal Rizzo e Diana Anselmo (28 e 29 ottobre, ore 19.30, Triennale Milano Teatro), un racconto coreografico che attraverso l'incontro tra il movimento e la Lingua dei Segni Italiana (LIS) rende la diversità una possibilità. 

    Tutti gli appuntamenti sono a ingresso libero, tranne le performance in Triennale Milano

    Registrazioni su triennale.org e polimi.it

    LINK ALLA CARTELLA STAMPA 

  10. 14-10-2025

    Politecnico Milano, 97% laureati occupati a un anno. La maggioranza degli internazionali resta in Italia

    Dall’indagine occupazionale 2025 emerge un inserimento rapido: il 94% trova lavoro entro sei mesi, il 90% ha un impiego coerente con gli studi e gli stipendi crescono del +55% in quattro anni

     

    Milano, 14 ottobre 2025 – Il 97% dei laureati magistrali italiani del Politecnico di Milano è occupato a un anno dal titolo e quasi la metà risulta già assunta al momento della laurea. Dopo cinque anni il tasso di occupazione raggiunge il 99%, con il 90% dei laureati stabilmente a tempo indeterminato (+38% negli ultimi 4 anni).

    Questi i principali dati emersi dall’Indagine occupazionale 2025 condotta dal Career Service dell’Ateneo, che ha coinvolto oltre 7.000 laureati, italiani e internazionali.

    A un anno dalla laurea, i dati parlano chiaro: il 94% dei laureati trova lavoro entro sei mesi, l’82% lavora nel settore privato e il 90% svolge un impiego coerente con gli studi. La retribuzione media è di 1.944 euro netti al mese, con punte superiori nei settori tecnologici e dell’innovazione. L’88% dei laureati è soddisfatto del percorso formativo e l’83% sceglierebbe nuovamente il Politecnico.

    A cinque anni dal titolo, la crescita professionale è evidente: il 99% dei laureati è occupato, con una stabilità contrattuale ormai consolidata (90% a tempo indeterminato) e uno stipendio medio di 2.404 euro netti mensili, che segna una crescita del 55% rispetto allo stipendio dichiarato dagli stessi laureati intervistati 4 anni fa. L’86% rifarebbe la scelta del Politecnico e l’87% ha un lavoro coerente con il proprio titolo di studio.

    Anche per i laureati triennali i tassi di occupazione restano elevati: 94% a un anno dal titolo e 97% a cinque anni.

    Un dato particolarmente significativo riguarda i laureati internazionali: il 61% sceglie di rimanere in Italia a un anno dal titolo. Una conferma dell’attrattività del Politecnico e della capacità del sistema produttivo italiano di trattenere talenti provenienti da tutto il mondo.

    «Due sono gli elementi importanti da sottolineare. Il primo è il significativo aumento del numero di stranieri che scelgono di intraprendere una carriera in Italia. Bisogna quindi fare in modo che questo dato non si sgonfi a distanza di qualche anno. Il passaggio di testimone tra università e impresa è essenziale: attrarre e trattenere sono i due lati della stessa medaglia. - commenta la Rettrice del Politecnico di Milano, Donatella Sciuto - Il secondo è la crescita degli stipendi, che segnano un aumento del 55% negli ultimi quattro anni. Un incremento importante che testimonia come la competenza tecnico-scientifica sia un investimento sicuro per il futuro e come l’aumento dei laureati STEM trovi riscontro nella domanda del mercato del lavoro.» 

    Nota metodologica

    L’indagine occupazionale 2025 è stata coordinata dal Career Service del Politecnico di Milano, che supporta e prepara gli studenti all’ingresso nel mondo del lavoro, coltivando contatti con le più importanti aziende nazionali e internazionali.  Nel 2025 sono stati intervistati 7100 laureati. A 1 anno dal titolo hanno risposto: 56% del Laureati Magistrali italiani, 40% dei Laureati Magistrali internazionali, 59% dei Laureati Triennali non proseguenti al Politecnico. A 5 anni dal titolo hanno risposto: 48% del Laureati Magistrali italiani, 24% dei Laureati Magistrali internazionali, 50% dei Laureati Triennali non proseguenti al Politecnico.  L’indagine è stata svolta a inizio 2025 attraverso una metodologia integrata CAWI: online e CATI: telefonico in collaborazione con il Servizio Studi di ateneo e l’ufficio Alumni del Politecnico di Milano. I laureati sono stati invitati a rispondere ad un questionario a risposta multipla di circa 20 domande.


    LINK ALL'INDAGINE COMPLETA

    IMMAGINI DEL POLITECNICO DI MILANO

    FOTO DELLA RETTRICE DONATELLA SCIUTO

  11. 13-10-2025

    Ricercatori italiani sviluppano software per predire l’evoluzione e facilitare la scelta delle varianti SARS-CoV-2 da usare nei vaccini e farmaci anti-Covid.

    Milano, 13 ottobre 2025 -  Grazie a un software basato sul fenomeno biologico dell’evoluzione convergente, ossia quel processo evolutivo in cui specie geneticamente diverse sviluppano caratteristiche simili perché si adattano a condizioni ambientali simili, un gruppo di ricercatori dell’Aoup, del Politecnico di Milano e dell’INMI “Lazzaro Spallanzani” IRCCS di Roma, ha individuato il meccanismo per predire le varianti di SARS-CoV-2 alle quali adattare i nuovi vaccini e gli anticorpi monoclonali.

    Il software si chiama ConvMut (abbreviazione di “Convergent Mutations”) ed è stato sviluppato da un’idea portata avanti per anni da Daniele Focosi, ematologo e virologo dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana, in collaborazione coi team di Fabrizio Maggi (Direttore Dipartimento di Epidemiologia, ricerca preclinica e diagnostica avanzata dell’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani IRCCS Roma) e di Anna Bernasconi (Ricercatrice di Ingegneria Informatica del Politecnico di Milano). Da pochi giorni ConvMut è liberamente accessibile sulla piattaforma internazionale della GISAID Data Science Initiative (gisaid.org) per esplorare le mutazioni virali convergenti. ConvMut sfrutterà gli oltre 17 milioni di sequenze presenti in GISAID EpiCoV. Migliaia di laboratori in tutto il mondo condividono le loro sequenze virali e i metadati associati tramite GISAID per fornire informazioni in tempo reale sulle minacce virali circolanti.

    “Oggi la pandemia di COVID-19 – dichiara Daniele Focosi, ematologo e virologo dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana - grazie alle campagne vaccinali, è un problema sanitario ristretto fondamentalmente ai pazienti immunocompromessi. E, come fanno sempre i virus, anche SARS-CoV-2 sta continuando a mutare per adattarsi alla popolazione, richiedendo ogni anno l’aggiornamento dei vaccini che, finora, si basano sulla raccomandazione, da parte delle autorità regolatorie, di attenersi al ceppo dominante. Ma tra la scelta e la distribuzione del vaccino intercorrono molti mesi e spesso accade che il vaccino aggiornato non riesca a tenere il passo dell’evoluzione del virus SARS-CoV-2, di cui ad oggi sono stati definiti oltre 5000 sottotipi.”

    “Predire con mesi di anticipo quale tra questi sarà il ceppo “vincente” – aggiunge Fabrizio Maggi, Direttore Dipartimento di Epidemiologia, ricerca preclinica e diagnostica avanzata dell’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani IRCCS Roma - permetterebbe invece di avere vaccini ancora più mirati e quindi più efficaci. A questo mira il software sviluppato in team fra Pisa, Roma e Milano, per predire quali caratteristiche (mutazioni) avrà nei mesi a venire la proteina Spike, bersaglio degli attuali vaccini anti-COVID”.

    “Il software (descritto nel preprint su BiorXiv) – spiega Anna Bernasconi, ricercatrice Tenure-track del Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria del Politecnico di Milano - compila automaticamente grafici di evoluzione convergente, che venivano fin qui curati manualmente, raggruppando i lignaggi per set di mutazioni che li accomunano (quasi sempre acquisiti in passaggi incrementali) e fornendo quasi in tempo reale informazioni sul numero di sequenze depositate”. 

    ConvMut potrà rivelarsi utile non solo per migliorare i vaccini, ma anche adattare gli anticorpi monoclonali, spesso tra le poche terapie tollerabili dai fragili pazienti immunocompromessi. Predire l’evoluzione del virus può aiutare le aziende che producono monoclonali a focalizzare meglio i loro ingenti sforzi di ricerca e sviluppo, riducendone il tasso di fallimenti.

     

    SCARICA IL COMUNICATO

    SCARICA LE IMMAGINI

  12. 07-10-2025

    “AIDA” Il documentario sulla guida autonoma del Politecnico di Milano su RaiPlay da oggi e su Rai3 il 14 ottobre

    È stato presentato durante il Festival Internazionale dell’Ingegneria, alla presenza di Luigi Del Plavignano, direttore di Rai Documentari, AIDA, il documentario che racconta il sogno e le sfide dell’omonimo gruppo AIDA – Artificial Intelligence Driving Autonomous di giovani ricercatrici e ricercatori del Politecnico di Milano guidati dal professor Sergio M. Savaresi, che è disponibile su RaiPlay da oggi 7 ottobre e andrà poi in onda su Rai 3 il 14 ottobre.

    Tre le sfide al centro del racconto: i 300 km in guida autonoma lungo la 1000 Miglia 2024 con una Maserati GranCabrio Folgore; la cronoscalata della Vallecamonica con una Maserati MC20 Cielo; il tentativo di record di velocità assoluto per un’auto sportiva dotata di tecnologia autonoma. 

    Prodotto da Jumpp e diretto da Marco Mucig, il film segue il team di ricerca durante lo sviluppo di tecnologie di guida autonoma, con l’obiettivo di rivoluzionare la mobilità urbana tramite auto elettriche, autonome e condivise, e restituire spazio pubblico alle città.

    “Il vero motore dell’innovazione sta nella capacità dei nostri giovani di trasformare l’entusiasmo per la ricerca e la passione per la sfida in progresso concreto. Ogni errore, nel loro percorso, è un tassello prezioso che li avvicina al traguardo: è mettendosi alla prova nei contesti più sfidanti che si costruisce il successo, personale e collettivo. Il progetto AIDA incarna perfettamente questi valori, unendo talento e coraggio per tracciare nuove strade verso il futuro” commenta la Rettrice del Politecnico di Milano Donatella Sciuto.

    AIDA mette in luce i volti, le passioni e la visione di chi lavora a questo progetto, trasformando una sfida tecnologica in un racconto collettivo e generazionale che parla di innovazione, sostenibilità e futuro delle nostre città.

    Il progetto AIDA è supportato dal MOST – Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile.

     

    Scheda tecnica

    Produzione: Jumpp in collaborazione con Rai Documentari

    Durata: 52’

    Regia: Marco Mucig

     

  13. 02-10-2025

    “Food&City”, la sostenibilità alimentare in mostra con i progetti del Politecnico di Milano

    Il cibo come chiave di lettura sostenibile della società e dell’economia contemporanee, e trait d’union di progetti di ricerca interdisciplinari. Si è inaugurata la mostra politecnica Food&City – Architetture, Design e Ingegneria per la Sostenibilità Alimentare” allestita alla Galleria del Progetto “Guido Nardi” presso il campus Leonardo.

    In mostra le proposte innovative di docenti e ricercatori di ben otto dipartimenti del Politecnico di Milano riguardo alle tre macro-tematiche individuate: produzione, distribuzione e consumo di cibo. L’esposizione, curata dai docenti Filippo Orsini, Luigi De Nardo e Alessandro Perego, intende infatti indagare le grandi sfide di natura ambientale, spaziale, sociale ed economica rispetto alla sostenibilità degli attuali sistemi agro-alimentari, illustrando i percorsi di studio, sviluppo e sperimentazione messi a punto da diversi team all’interno dell’ateneo, integrati da contributi di aziende e imprese operanti in diversi settori della filiera alimentare.

    In un mondo caratterizzato da contraddizioni sempre più esasperate, la sostenibilità alimentare si impone come una priorità fondamentale: la notevole disuguaglianza nella reperibilità di cibo, la questione dello spreco alimentare e il cambiamento climatico che mette a rischio la produzione sono solo alcuni degli argomenti al centro della mostra. Per creare maggior consapevolezza sul tema, “Food&City” ospiterà anche tavole rotonde, seminari e talk aperti al pubblico con esperti, ricercatori, aziende e istituzioni. 

     

    SEZIONI E PROGETTI DI RICERCA

    PRODUZIONE 

    Produrre cibo sufficiente e sicuro per una popolazione mondiale in crescita, riducendo al contempo l’impatto ambientale: è un’esigenza sempre più pressante che necessita di nuove soluzioni. Come il vertical farming (sistemi automatizzati di coltivazione multilivello), a cui è dedito un laboratorio del Politecnico di Milano, il V-Lab, spazio sperimentale per la coltivazione indoor verticale. Tra gli esempi di verticalfarming in mostra, BIA-Building Integrated Agriculture, 11 progetti tra architettura e produzione alimentare per integrare la produzione di cibo su tetti, facciate, corti, involucri e infrastrutture tecniche; il prototipo a struttura modulare di una vertical farm a due livelli; i progetti Alfa, inaugurato durante EXPO Milano 2015, la sua evoluzione Beta e la Tunnel Farm di Torrita di Siena, inaugurata nel 2019, prima verticalfarm sotterranea pubblica in Italia. Anche il progetto BIZE – Building Integrated Zero Emission Agriculture indaga l’integrazione strutturale di sistemi agricoli negli edifici, trasformando tetti, facciate, muri ciechi, balconi e corridoi in ecosistemi produttivi a emissioni quasi nulle attraverso serre performanti, coltivazioni idroponiche/acquaponiche, raccolta e riuso di acque meteoriche e grigie, produzione locale di energia rinnovabile, con il caso studio nel quartiere Corvetto (Milano). Concetto alla base anche di STR.A.ME ovvero “Strutture agricole metropolitane”, vertical farm da introdurre nei “luoghi indesiderati” della città: sottopassi, muri ciechi, cavalcavia e viadotti, edifici abbandonati, cave e cantieri dismessi… che possono diventare una rete produttiva a basso consumo di suolo.

    Consumo di suolo che è azzerato in “The Living Monument”, parete di coltivazione idroponica, e le ricerche per materiali per la coltivazione fuori suolo hanno sempre l’obiettivo di produrre in maniera sostenibile e a basso impatto. In quest’ambito si inserisce anche il progetto Struna, un prototipo di MaBa.SAPERLab: un sistema a circuito chiuso che impiega acqua trattata proveniente da fonti non convenzionali, come l’acqua piovana, in cui le microalghe vengono coltivate in bioreattori integrati nella struttura architettonica, sfruttando la luce naturale per il loro processo fotosintetico. 

    Ci sono anche soluzioni che vengono in aiuto dell’agricoltura convenzionale, attraverso l’implementazione di robot che facilitano il lavoro dell’uomo: per esempio, dotandoli di sensori come GPS, telecamere e lidar, per fornire una sorta di “vista” artificiale che permetta alla macchina di orientarsi, riconoscere gli ostacoli, seguire il percorso stabilito e svolgere una serie di funzioni, dalla raccolta di frutta e ortaggi al monitoraggio dei campi. 

    Nell’ambito dell’esposizione si può vedere come all’interno del Politecnico stesso l’attenzione per il mondo agricolo sia alta, con testimonianze del Corso di Laurea Magistrale in Agricultural Engineering in lingua inglese presso il Polo territoriale di Cremona, e di Polifactory, laboratorio multidisciplinare nato nel 2015, un hub di ricerca di design che esplora l’evoluzione dei modelli di produzione, distribuzione e consumo, con un approccio aperto, circolare e digitale. E l’ateneo mette in pratica dal 2012, anno in cui è stato aperto, la coltivazione urbana in “Coltivando”, l’orto conviviale del Politecnico di Milano situato negli spazi verdi del campus Candiani nel quartiere Bovisa, ed elemento di integrazione tra residenti e comunità universitaria, anch’esso in mostra.

    DISTRIBUZIONE

    Il processo di distribuzione del cibo è un sistema complesso, che include la conservazione e il trasporto, dalla logistica globale fino alle reti di vendita locali. Ma pone anche un problema di equità: la disponibilità di cibo nel mondo non è proporzionale al fabbisogno, con aree di surplus e altre di scarsità, sprechi alimentari e denutrizione. Politiche e pratiche sempre più attente alla sostenibilità e all’inclusività cercano di ridefinirne regole e sistemi, e la lotta allo spreco alimentare vede istituzioni e associazioni impegnate per garantire che il diritto quotidiano di accesso al cibo sia più equo e solidale. 

    Temi su cui l’ateneo è impegnato con varie iniziative, ampiamente illustrate nella mostra. Come il Food Sustainability Lab, centro di conoscenza della School of Management del Politecnico di Milano avviato nel 2017, che promuove progetti di ricerca applicata a scala locale, nazionale ed europea ed è partner scientifico per gli Hub Aiuto Alimentare del Comune di Milano. E anche il progetto per la futura Polimi Food Policy interna – per cui è stata istituita una commissione ad hoc – ispirato da PPP-URB “Public and Private Procurement in Urban Areas”: programma mirato a migliorare qualità, varietà e accessibilità del cibo nelle organizzazioni pubbliche e private, con un focus sui campus universitari e nato in seno al progetto di ricerca OnFoods, finanziato con fondi PNRR, che coinvolge 26 entità tra università, imprese e centri di ricerca. 

    In mostra anche uno studio sui Mercati Rionali di Milano coperti, con una mappatura di trasporti, parchi, cascine, mercati scoperti, servizi socio-culturali e associazioni. L’indagine riguarda i mercati attivi o chiusi, escludendo quelli già riqualificati, e si concentra su quindici casi specifici.

    CONSUMO/RIUSO

    Lo scarto alimentare come ricchezza e opportunità. Resti e avanzi nascondono grandi potenziali sotto molti punti di vista: biologico, energetico, sociale. Grazie a processi scientifici e tecnologie innovative, questi residui vengono trasformati e restituiti a nuova vita: dall’agricoltura all’edilizia, dal design alla cosmesi, dai biomateriali alla medicina al settore energetico, il riutilizzo può svolgere un ruolo cruciale per la sostenibilità ambientale, favorendo un’economia circolare. Molteplici i progetti presenti: per esempio la valorizzazione dei fondi di caffè esausti di “Coffeefrom”, con una ricerca focalizzata sull’estrazione diretta di nanocellulosa e di polifenoli mediante solventi sostenibili, che ha portato dai fondi di caffè ai granuli per la stampa 3D e a iniezione di tazzine da caffè, sgabelli e mug. “Da biomasse di scarto e rifiuti agricoli a nuove risorse sostenibili” è la ricerca sviluppata all’interno del progetto OnFoods per studiare l’estrazione di sostanze naturali da biomasse di scarto come bucce d’uva, mirtilli non più utilizzabili o fondi di caffè. Il MakingMaterials Lab del Politecnico di Milano, che sostiene la transizione circolare progettando materiali compositi innovativi ottenuti da scarti e sottoprodotti, presenta due progetti: REMODEL finanziato con fondi PNRR e la Bioloop Factory. Quest’ultima, vincitrice del bando Polisocial Award 2024, è una ricerca ospitata nell’OffCampus di Cascina Nosedo dell’ateneo (nel quadrante Corvetto–Chiaravalle) con l’obiettivo di coniugare transizione ecologica, rigenerazione territoriale e inclusione socio-economica: comprende soluzioni come il vivaio sociale VITO, che integra colture forestali, orticole e tintorie con dispositivi progettati in materiali di recupero e secondo logiche open source, in continuità con il laboratorio sperimentale Polinomad. Dalla trasformazione di sottoprodotti alimentari come fondi di caffè, bucce di agrumi, gusci di nocciole, crusca e altro deriva invece l’innovativo materiale bio-based REKRILL®, totalmente compostabile in ogni tipo di ambiente. 

    CONSUMO/COLLETTIVITÀ

    Mangiare è un atto culturale e sociale, definito da scelte alimentari che rispecchiano l’identità e legato alla condivisione familiare e comunitaria. Anche i luoghi deputati al consumo di cibo, dunque, come mense e cucine collettive, assolvono una precisa funzione e favoriscono le relazioni sociali, spesso in contrasto con la tendenza all’individualismo indotto dai ritmi veloci della città contemporanea, che spingono invece a uno spiccato individualismo e a una dimensione del consumo più domestica e raccolta. In questa sezione sono esposti studi sulla cucina nella sua dimensione domestica e collettiva e sulle ghost kitchen, laboratori-cucina remoti esclusivamente dedicati al delivery, e documentazioni fotografiche e progettuali sulle mense aziendali. Una parte è dedicata a ricettari “speciali” che analizzano la percezione del cibo da un punto di vista storico, politico e culturale: dal ricettario per gli astronauti in missione nello spazio, al “Manifesto della Cucina Futurista” e al “Climate Cookbook”.

    “Food&City: Milano 2015-2025” – All’interno della mostra troverà spazio anche una sezione speciale, frutto di una call pubblica e realizzata con contributi video e fotografici a testimonianza dell’eredità di Expo a Milano, a dieci anni dalla sua conclusione. Dieci come gli assi tematici lungo i quali si sviluppa l’esposizione, tra memoria urbana, trasformazioni materiali, narrazioni sul cibo e disuguaglianze territoriali. 

     

    Food&City – Architetture, Design e Ingegneria per la Sostenibilità Alimentare”

    INGRESSO LIBERO – Fino al 23.12.2025

    Dal lunedì al venerdì, ore 10-19

    Galleria del Progetto “Guido Nardi” – Edificio 11, via Ampère 2 Milano (campus Leonardo)

    A cura di Filippo Orsini, Luigi De Nardo e Alessandro Perego. Mostra di Cultura Politecnica promossa dalla Scuola AUIC – Architettura, Urbanistica e Ingegneria delle Costruzioni del Politecnico di Milano. 

    Partecipano progetti di ricerca di ateneo dei dipartimenti: DABC – Dipartimento di Architettura, Ingegneria delle Costruzioni e Ambiente Costruito; DAStU – Dipartimento di Architettura e Studi Urbani; DICA – Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale; CMIC – Dipartimento di Chimica, Materiali e Ingegneria Chimica “Giulio Natta”; DEIB – Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria; i Dipartimenti di Meccanica, Design e Ingegneria Gestionale

    La mostra è stata realizzata grazie al sostegno di: Number 1 Logistics Group S.p.A. Società Benefit, Fondazione Amadori, Tesisquare S.p.A. e Legur.

     

    LINK ALLA FOTOGALLERY

  14. 30-09-2025

    PolimiRide 2025 a Piacenza: la domenica in bici del Politecnico di Milano

    Domenica 5 ottobre due percorsi su strada, 29 e 71 km, tra borghi e salite iconiche. Iscrizioni fino al 1° ottobre.

     

    Milano, 30 settembre 2025 -   Torna a Piacenza la PolimiRide, la biciclettata del Politecnico di Milano: domenica 5 ottobre due percorsi su strada - 29 km per famiglie e neofiti e 71 km per chi cerca una prova più tecnica (anche in versione agonistica) - accompagneranno i partecipanti tra il centro cittadino e i Colli Piacentini, con passaggi in borghi e su salite iconiche. L’evento conferma la vocazione dell’Ateneo a unire sport, sostenibilità e valorizzazione dei territori dei Poli. 

    Il tracciato breve è pensato per una giornata di ciclismo accessibile e conviviale; quello lungo propone un profilo mosso con strappi e tratti vallonati, prima del rientro pianeggiante verso la città. Programma dettagliato e mappa sono pubblicati sul sito ufficiale.

    A entrambi i percorsi ci si iscrive online; le iscrizioni restano aperte fino al 1° ottobre (posti limitati). L’iscrizione include la maglia ufficiale adidas e il pasta party a fine corsa.  

    «Piacenza accoglie una manifestazione che parla la lingua del territorio: ciclismo, colline, borghi. La PolimiRide porta in città sportivi e famiglie e, grazie al lavoro con Comune e realtà locali, diventa un’occasione per raccontare ciò che siamo e ciò che possiamo offrire a chi pedala e a chi accompagna», commenta il professor Dario Zaninelli, Prorettore delegato del Polo di Piacenza del Politecnico di Milano.

     «Con la PolimiRide mettiamo in strada un’idea semplice: lo sport come pratica quotidiana di sostenibilità e cultura della mobilità. È un progetto di rete — università, comuni, associazioni e imprese — che trasforma una manifestazione in un’esperienza condivisa, capace di avvicinare ai nostri campus ciclisti esperti, famiglie e visitatori. Vogliamo che ogni edizione lasci una traccia concreta nei territori che attraversiamo, con continuità e responsabilità», aggiunge il professor Pierangelo Metrangolo, Delegato della Rettrice alle Attività Sportive del Politecnico di Milano 

    https://www.sport.polimi.it/eventi/polimiride   

     

    Con il patronato di Regione Lombardia
    Con il patrocinio del Comitato Regionale Lombardia del Coni

    La PolimiRide è realizzata con il contributo di Adidas technical sponsor; Aeonvis, Ayes, Avvale, Bip., Fileni, Gruppo Mondial, Microelettrica, Nhoa, Penny, Reply, Tenova e Umana.

     

    FOTO DELLA SCORSA EDIZIONE

    VIDEO DELLA SCORSA EDIZIONE

  15. 16-09-2025

    Scienza e divulgazione, spettacoli e… musica al Festival Internazionale dell’Ingegneria 2025

    Milano, 16 settembre 2025 – Grandi ospiti per una grande apertura. Si inaugura venerdì 19 settembre la quinta edizione del Festival Internazionale dell’Ingegneria, organizzato dal Politecnico di Milano, con l’incontro “AI Against Injustice – L’ingegneria tra dati, ambiente e diritti (ore 18, aula Carassa e Dadda – Campus Bovisa). Ospite speciale Konstantin Novoselov, Premio Nobel per la Fisica nel 2010 per i suoi studi sul grafene. La Rettrice del Politecnico di Milano, Donatella Sciuto, dialogherà con lui e con gli altri illustri special guest: l’imprenditore e stilista Brunello Cucinelli, l’astrofisica Ersilia Vaudo (Specialist Advisor on Future Talents di ESA-Agenzia Spaziale Europea), la presidente di Emergency Rossella Miccio e Massimo Sideri, editorialista del Corriere della Sera. Al centro del dibattito, il ruolo dell’ingegneria nel ridurre disuguaglianze e promuovere trasparenza, sostenibilità e giustizia sociale. 

     

    Il Premio Nobel Novoselov sarà anche protagonista di una lectio aperta al pubblico sempre venerdì 19, alle 16.30 (aula De Donato, edificio 3 – campus Leonardo).

    Il Festival Internazionale dell’Ingegneria proseguirà poi fino a domenica 21 settembre con un programma estremamente ricco, coinvolgendo per la prima volta entrambi i campus, Leonardo e Bovisa, attorno al tema “Technology for Humanity”. Molteplici le iniziative a scopo divulgativo, che puntano ad avvicinare il pubblico alle materie STEM attraverso esperienze coinvolgenti e accattivanti, per stimolare la curiosità di grandi e piccoli: oltre 38 laboratori aperti, 40 lezioni divulgative, 30 attività Kids e 27 attività Teen, più di 150 docenti, assistenti e dottorandi coinvolti, 20 spazi espositivi, oltre 20 tra spettacoli, performance e talk con ospiti illustri, stand espositivi e mostre. 

    GLI SPETTACOLI

    Chi ha detto che la divulgazione scientifica debba essere noiosa? Dai social alla TV, sono sempre di più i personaggi che cercano di smentirlo con i fatti – e con i follower. Come la famosa fisica e divulgatrice scientifica Gabriella Greison che il 21 settembre alle 19 porterà il monologo teatrale “Einstein & Me” al Giardino del campus Leonardo: uno spettacolo teatrale incentrato sulla vita di Mileva Maric, fisica e prima moglie di Albert Einstein. 

    Un’altra figura femminile sarà al centro del monologo “Né brutta né bella” dedicato alla matematica, filosofa e filantropa milanese Maria Gaetana Agnesi: protagonista l’attrice Maria Eugenia D’Aquino (sabato 20, ore 19, aula De Donato – campus Leonardo).

    Ma nella scienza a volte gli insuccessi contano più dei successi, come racconta Alan Zamboni nel suo spettacolo “Fallisci ancora, fallisci meglio” (domenica 21, ore 11 aula De Donato – campus Leonardo).

    Fisica e chimica possono essere al centro di vere e proprie lezioni-show: come “L’ingegneria che ci piace” del prof. Vincenzo Schettini, fisico e star dei social, che mostrerà al pubblico come questa disciplina sia insita in ogni aspetto della nostra vita quotidiana (sabato 20, ore 18, aula Carassa e Dadda – campus Bovisa). 

    E la fisica, insieme alla matematica, può persino aiutare a smascherare i trucchi di prestigiatori e illusionisti: è lo scopo dello spettacolo “Scientifici Prestigi” con Lorenzo Paletti (domenica 21, ore 16, aula Natta – campus Leonardo).

    Non mancherà poi la musica, a chiudere le ultime due serate: il DJ Set di Radio DeeJay e Radio m2o con i personaggi radiofonici WAD e VAL S (sabato 20, ore 21, Giardino del campus Leonardo) e infine il Coro Pop-Up, un evento singolare in cui chiunque voglia improvvisarsi cantante, potrà unirsi agli altri per intonare una scaletta “segreta” (domenica 21, ore 20.30, Trifoglio aula Pesenti – campus Leonardo). 

    Tra gli eventi, anche la première del docufilm “AIDA” che testimonia un anno di ricerca sulla guida autonoma, sviluppata nell’ambito del Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile (MOST) col progetto di ateneo AIDA – Artificial Intelligence Driving Autonomous. Sabato 20 settembre alle 11.30 (aula Carassa e Dadda – campus Bovisa), alla proiezione presentata da Sergio Savaresi, direttore del DEIB – Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria e responsabile scientifico del progetto, saranno ospiti Luigi Del Plavignano, direttore Documentari Rai e l’imprenditore Matteo Marzotto, presidente di MinervaHub e appassionato sportivo, nonché co-pilota e supervisore nella sperimentazione della guida autonoma con la Maserati MC20 Cielo.

    TALK

    Incontri da vicino con personalità del mondo scientifico e non solo, spaziando dalla geopolitica all’urbanistica, dalle radio al cambiamento climatico. Tra i protagonisti l’imprenditore Oscar Farinetti, DJ Linus, direttore editoriale e artistico di Radio DeeJay, Radio Capital e Radio m2o, e l’archistar Carlo Ratti, curatore di Biennale Architettura 2025 e docente al Politecnico di Milano e al MIT di Boston – direttore Senseable City Lab

    E poi l’ingegnera ed esploratrice polare Chiara Montanari che parlerà dell’Antartide, la presidente di UN Women Italy Darya Majidi a colloquio su donne e intelligenza artificiale, il direttore del Dipartimento di Meccanica dell’ESA Tommaso Ghidini che approfondirà il rapporto tra spazio e Terra. Elvina Finzi Tirelli, ingegnera e dottoressa di ricerca del Politecnico di Milano dialogherà tra gli altri con Sakura Pascarelli, direttrice scientifica allo European XFEL del rapporto tra scienza e tecnologia. “Umani e macchine” al centro invece del talk con lo scrittore Alessandro Aresu e i docenti del Politecnico Alfio Quarteroni e Viola Schiaffonati

    Il ciclismo sarà al centro della chiacchierata tra Lorenzo Della Siega di Pirelli Tyre, Ivan Donati di Colnago e altri ospiti moderati dal direttore del Dipartimento di Meccanica di ateneo, Marco Belloli. Il Prorettore delegato del Polo Territoriale Cinese Giuliano Noci si addentrerà, invece, negli scenari di geopolitica attuali.

    LEZIONI DIVULGATIVE 

    Numerosi docenti del Politecnico di Milano terranno lezioni divulgative su molte delle tematiche principali al centro delle attività didattiche dell’ateneo. Tra loro Stefano Capolongo, direttore DABC – Dipartimento di Architettura, Ingegneria delle Costruzioni e Ambiente Costruito, Marco Ricotti del DENG – Dipartimento di Energia che parlerà del nucleare, e Camilla Colombo del DAER – Dipartimento di Scienze e Tecnologie Aerospaziali sul ruolo dello spazio nello studio dei cambiamenti climatici. E ancora, dal DEIB, Mara Tanelli su inclusività e tecnologia e Nicola Gatti sulle sfide dell’IA per il futuro. Matteo Passoni docente di Fisica della Materia al DENG dialogherà col giornalista, scrittore e divulgatore scientifico Massimo Emilio Polidoro sul legame tra Leonardo, Volta e Einstein.

    OPEN LABS

    Sono numerose le strutture adibite alla ricerca pura all’interno del Politecnico di Milano. Alcuni di questi laboratori saranno aperti al pubblico, per osservare da vicino il loro funzionamento. Al campus Leonardo saranno visitabili, tra gli altri, il Leonardo Robotics Lab, il Laboratorio di Ingegneria ambientale per la sostenibilità, il Laboratorio UDYnl per gli avanzamenti nell’ottica ultrarapida e il Laboratorio di Idraulica. Al campus Bovisa, porte aperte alla Galleria del Vento, al DriSMi (simulatore di guida), al Crash dove si effettuano i crash test sui veicoli, e poi al MADE – Competence Center Industria 4.0, all’IoTLab (Internet of Things), col gruppo di ricerca aerospaziale ASTRA e molti altri ancora.

    ATTIVITÀ KIDS&TEENS

    Moltissimi gli eventi pensati anche per i più piccoli e i ragazzi, per spiegare la scienza in modo semplice, pratico e stimolante. Le attività Kids (6-12 anni) e Teen (13-18 anni) includono workshop tematici ma anche dimostrazioni e “dietro le quinte”, come negli incontri “Harry Potter e la magia del cinema” o “La fisica di Star Wars”.

    Si va poi dalla ricerca di metalli preziosi nei RAEE (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) alla “Magia della chimica e dell’ingegneria chimica”, dalle piramidi egizie a Marte per un viaggio nell’ingegneria civile, alla costruzione di razzi spaziali e alla stampa in 3D sul legno con WoodCraft 3D. E ancora turbine eoliche, visori di realtà virtuale e laboratori creativi con i disegnatori ufficiali di Topolino in “L’arte del fumetto”.

    MOSTRE

    In diversi spazi espositivi all’interno del campus Leonardo saranno allestite mostre e installazioni. Laboratori Politecnici” è una carrellata fotografica dei laboratori più significativi all’interno dell’università. “Oltre al vedere”, invece, è un progetto sviluppato dai Dipartimenti di Meccanica e di Design del Politecnico di Milano in collaborazione con il team del progetto inclusivo DescriVedendo, promosso dall’Associazione Nazionale Subvedenti. Infine, l’installazione “Materia Rigenerata: Nuove Alchimie per l’Architettura e il Design” esplorerà il potenziale dei materiali innovativi ottenuti dal recupero di scarti agricoli e tessili. 

    Al campus Bovisa sarà invece visitabile l’installazione “Design Convivio”, sviluppata all’interno del progetto “Design Philology”, che ripercorre la storia del design all’interno del Politecnico.

    Inoltre, entrambi i campus saranno animati dagli stand delle associazioni studentesche, con le loro innumerevoli attività e i propri prototipi. Tra le tante, sodalizi interdipartimentali che partecipano periodicamente – e con successo – a competizioni internazionali con veicoli o strumenti progettati da loro, come Skyward per i razzi spaziali, PolimiMotorcycle Factory per i motocicli e PolimiSailing Team per le barche a vela.

    All’interno del Festival troveranno spazio anche alcuni eventi della Milano Green Week 2025: incontri e laboratori per scoprire come risparmiare energia, autoprodurla e condividerla.

    IL FUORI FESTIVAL – Fino al 19 settembre, un “festival dentro il festival”, iniziativa inaugurata nel 2024, porta quest’anno un’offerta notevolmente ampliata grazie alle adesioni di nuovi partner. Oltre ai già consolidati ATM (che aprirà il deposito tram in via Messina), al Civico Planetario “Ulrico Hoepli” di Milano e al Museo Nazionale Scienza e Tecnologia “Leonardo da Vinci”, si sono aggiunti: il Centro di ricerca Gianfranco Ferré, parte integrante del sistema Biblioteche e Archivi Storici del Politecnico di Milano, l’Archivio Storico di Fondazione Fieramilano, il Museo Collezione Branca, la Galleria Campari (a Sesto San Giovanni), il depuratore di Nosedo e il quartier generale di MAIRE. Visite guidate gratuite alle strutture, su prenotazione.

    Il programma dettagliato degli eventi è consultabile sul sito: https://festival-ingegneria.polimi.it/

    L’ingresso a tutti gli eventi è libero e gratuito con prenotazione obbligatoria, da effettuarsi attraverso la App del Festival a cui è possibile registrarsi dal sito.

    QUI IL LINK ALLA FOTOGALLERY DELL’EDIZIONE 2024

    QUI IL LINK ALLA FOTOGALLERY DEGLI OSPITI 2025

     

    Con il Patrocinio e contributo di Regione Lombardia

    Con il Patrocinio del Comune di Milano

    Partner: Cisco, MAIRE, STMicroelectronics

    Content partner: bikeMi powered by IGPDecaux, University Box, University Network

    Technical partner: ATM, EF, Google Pixel, RedBull

    Media Partner: Corriere della Sera, Sky TG24

    Entertainment & Media Partner: Radio DeeJay

     

    Con la partecipazione di: Archivio Storico Fondazione Fieramilano, Centro di ricerca Gianfranco Ferré, Depuratore di Nosedo, Galleria Campari, Museo Collezione Branca, Museo della Scienza e della Tecnologia “Leonardo da Vinci”, Civico Planetario “Ulrico Hoepli”, MADE – Competence Center Industria 4.0

     

  16. 13-09-2025

    Il Politecnico di Milano si aggiudica due ERC Starting Grant

    Migliorare le condizioni di vita dei malati di Parkinson, e la diagnosi nei pazienti affetti da processi infiammatori. L’ambito medicale è il fattore che accomuna i progetti di ricerca del Politecnico di Milano a cui sono stati assegnati due ERC (European Research Council) Starting Grant con un finanziamento di 1,5 milioni l’uno, per una durata di 5 anni. Ad aggiudicarsi il prestigioso riconoscimento i ricercatori Emanuele Riva del Dipartimento di Meccanica col progetto LUMEN e Claudio Conci, del Dipartimento di Chimica, Materiali e Ingegneria Chimica "Giulio Natta" col progetto ALFRED. Sono in tutto 55 i ricercatori italiani tra i 478 selezionati dallo European Research Council per il 2025, per un totale di 761 milioni di euro che andranno a sostenere le idee proposte. 

    FOTO A QUESTO LINK

  17. 11-09-2025

    Bloccare l’emorragia post-parto: il dispositivo medico BAMBI del Politecnico di Milano

    Un potenziale salva-vita per neomamme in contesti a rischio. Si tratta del dispositivo medico low-cost contro l’emorragia post-parto, messo a punto attraverso il progetto BAMBI (Balloon Against Maternal BleedIng) sviluppato da un team di ricerca multidisciplinare del Politecnico di Milano, e ora pronto per la fase finale di sperimentazione, ovvero i trial clinici sulle pazienti.

    Il progetto è partito da un’idea di Alberto Zanini, ginecologo ed ex primario dell’Unità Operativa di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale “Sacra Famiglia” di Erba, che nel corso delle sue attività di volontariato come medico in diversi Paesi africani e del Sud-Est Asiatico con un’elevata mortalità materna, ha potuto riscontrare in prima persona la gravità e la diffusione del problema. E ha quindi contattato il Politecnico di Milano per mettere in pratica la sua intuizione, a cui ha lavorato un team multidisciplinare composto da docenti e ricercatori dei Dipartimenti di Chimica, Materiali e Ingegneria Chimica “Giulio Natta”, di Meccanica e di Design (che è stato coinvolto nella fase iniziale).

    «Con BAMBI vogliamo dimostrare che è possibile coniugare innovazione tecnologica e impatto sociale. Il nostro obiettivo è offrire una soluzione concreta, accessibile e sicura per contrastare l’emorragia post-partum. Puntiamo a rendere questo dispositivo disponibile ovunque ce ne sia bisogno, anche nei contesti più fragili, grazie a un approccio ingegneristico essenziale e orientato all’accessibilità, e a un brevetto “sociale”: noi ricercatori, infatti, abbiamo deciso di rinunciare alle royalty sul brevetto proprio per favorirne al massimo la diffusione», spiega Maria Laura Costantino, coordinatrice scientifica del progetto BAMBI e docente del Dipartimento di Chimica, Materiali e Ingegneria Chimica.

    «L’approccio multidisciplinare, implementato durante la progettazione del dispositivo, ha permesso di individuare e validare sperimentalmente tutti i requisiti di progetto necessari a sviluppare una soluzione efficace e accessibile», afferma Serena Graziosi, docente del Dipartimento di Meccanica.

    BAMBI si pone come una soluzione ingegneristica efficace, semplice e rapida da applicare, ma soprattutto economicamente accessibile. Il prototipo del dispositivo BAMBI è costituito da un kit contenente componenti disponibili anche in contesti a basse risorse, e integrati con un connettore innovativo brevettato che garantisce la sicurezza e l’assemblaggio del sistema, privilegiando semplicità d’uso ed efficacia meccanica. Il kit comprende una sonda rettale, un coprisonda e una sacca preriempita di soluzione salina e munita di una clamp (pinza per tubi di laboratorio). Dopo il parto, in caso di emorragia uterina, la sonda viene inserita e posizionata dentro l’utero dove il coprisonda, vincolato a essa mediante il connettore, viene gonfiato per mezzo della soluzione salina, trasformandosi in un palloncino in grado di tamponare direttamente dall’interno le perdite di sangue. 

    La campagna sperimentale per la validazione funzionale e l’analisi dell’usabilità, che ha coinvolto personale medico e non-medico, ha dimostrato che BAMBI è efficace sia in termini di correttezza della procedura che di tempo di assemblaggio anche quando utilizzato da operatori non esperti. Un aspetto, questo, fondamentale: in aree afflitte da povertà sia di mezzi che di strutture sanitarie, reperire del personale specializzato può risultare non solo complicato, ma a volte addirittura impossibile. Il funzionamento intuitivo di BAMBI (nel kit sono comprese anche le istruzioni, sia cartacee che video), consente invece a chiunque di poterlo mettere in funzione in sicurezza, salvando vite umane.

    Ora BAMBIè pronto ad affrontare il passaggio dal laboratorio alla produzione, attraverso un bando per la realizzazione di programmi di valorizzazione dei brevetti tramite il finanziamento di progetti Proof of Concept, nell’ambito di MUSA – Spoke 3 “Deep Tech: Entrepreneurship & Technology Transfer”, con risorse del PNRR. L’obiettivo è realizzare il connettore, elemento chiave del kit, utilizzando lo stampaggio a iniezione, per poterlo quindi produrre su larga scala a un costo contenuto (calcolato intorno ai 5 dollari): questo consentirà di diffondere il dispositivo in maniera il più possibile capillare a livello internazionale, specialmente nei contesti a risorse ridotte. 

    Il progetto era già stato assegnatario di una borsa “Switch 2 Product” nel 2019 e di un Polisocial Award nel 2020 da parte del Politecnico di Milano. Inoltre, i passaggi della ricerca sono stati suggellati da pubblicazioni su riviste scientifiche, tra cui “Scientific Reports”, rivista del portfolio “Nature”.

     

    QUI IL LINK ALLA PUBBLICAZIONE SU “SCIENTIFIC REPORTS”

    QUI IL LINK ALLA FOTOGALLERY

  18. 04-09-2025

    Reti neurali fisiche, la nuova frontiera per un’intelligenza artificiale sostenibile

    ­L’intelligenza artificiale è ormai parte del nostro quotidiano, e la necessità di modelli più grandi e complessi è incalzante. La richiesta di energia e di capacità di calcolo sempre più elevate stanno però aumentando più rapidamente delle prestazioni dei computer tradizionali. 

    Per superare questi limiti, la ricerca si sta orientando verso tecnologie innovative come le reti neurali fisiche, circuiti analogici che per elaborare le informazioni sfruttano direttamente le leggi della fisica (proprietà dei fasci luminosi, fenomeni quantistici), e le cui potenzialità sono al centro dello studio pubblicato dalla prestigiosa rivista Nature e frutto della collaborazione tra diversi istituti internazionali, tra cui il Politecnico di Milano, l’École Polytechnique Fédérale di Losanna, la Stanford University, la University of Cambridge e il Max Planck Institute

    Nell’articolo, dal titolo “Training of Physical Neural Networks”, si affrontano i passaggi della ricerca sull’addestramento delle reti neurali fisiche a cui ha collaborato Francesco Morichetti, docente del DEIB – Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria e responsabile del Photonic Devices Lab dell’ateneo. 

    Il Politecnico di Milano ha contribuito a questo studio con lo sviluppo di chip fotonici per la realizzazione di reti neurali: sfruttando le tecnologie fotoniche integrate, operazioni matematiche come somme e moltiplicazioni possono essere eseguite attraverso meccanismi di interferenza della luce su microchip di silicio di dimensioni di pochi millimetri quadrati. 

    «Eliminando le operazioni richieste per la digitalizzazione dell’informazione, i nostri chip fotonici consentono di svolgere calcoli con una significativa riduzione sia dei consumi energetici che dei tempi di elaborazione», afferma Francesco Morichetti. Un passo in avanti per rendere l’intelligenza artificiale (che si appoggia su data center estremamente energivori) più sostenibile.

    Nello studio pubblicato su Nature si affronta, appunto, il tema dell’addestramento, cioè la fase in cui la rete impara a svolgere determinati compiti. «Con la nostra ricerca all’interno del Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria, abbiamo contribuito a mettere a punto una tecnica di addestramento “in-situ” per le reti neurali fotoniche, cioè senza passare attraverso modelli digitali. La procedura viene eseguita interamente utilizzando segnali luminosi e in questo modo l’addestramento della rete è non solo più veloce, ma anche più robusto ed efficiente», aggiunge Morichetti.

    L’impiego dei chip fotonici potrà consentire lo sviluppo di modelli più sofisticati per l’intelligenza artificiale, o di dispositivi in grado di elaborare dati in tempo reale direttamente sul posto – come auto autonome o sensori intelligenti integrati nei dispositivi portabili – senza la necessità di un processamento remoto.

    QUI IL LINK ALLA PUBBLICAZIONE

    QUI IL LINK ALLA FOTOGALLERY

  19. 31-07-2025

    Un catalizzatore intelligente per la chimica sostenibile

    Il Politecnico di Milano firma una scoperta pubblicata su Journal of the American Chemical Society

     

    Milano, 31 luglio 2025  - Un team di ricerca del Politecnico di Milano ha sviluppato un innovativo catalizzatore a singolo atomo in grado di adattare la propria attività chimica in modo selettivo. Si tratta di un passo avanti decisivo per la chimica sostenibile e per la progettazione di processi industriali più efficienti e programmabili.

    Lo studio è stato pubblicato su Journal of the American Chemical Society, una delle riviste scientifiche più autorevoli al mondo nel campo della chimica.

    Questo risultato rappresenta una novità assoluta nel campo dei catalizzatori a singolo atomo: per la prima volta, è stata dimostrata la possibilità di progettare un materiale capace di cambiare selettivamente la propria funzione catalitica in base all’ambiente chimico. Una sorta di “interruttore molecolare” che consente di eseguire reazioni complesse in modo più pulito, efficiente e con minore dispendio energetico rispetto ai processi convenzionali.

    Al centro della ricerca, un catalizzatore a base di palladio in forma atomica, incapsulato in una struttura organica progettata ad hoc. Questa architettura permette al materiale di “commutare” tra due reazioni chiave della chimica organica - borialazione e accoppiamento carbonio-carbonio - semplicemente variando le condizioni di reazione.

    “Abbiamo realizzato un sistema capace di modulare in modo controllato la reattività catalitica - spiega Gianvito Vilé, docente Dipartimento di Chimica, Materiali e Ingegneria Chimica "Giulio Natta" del Politecnico di Milano e coordinatore dello studio - aprendo la strada a trasformazioni chimiche più intelligenti, selettive e sostenibili.”

    Oltre alla flessibilità reattiva, il nuovo catalizzatore si distingue per stabilità, riciclabilità e impatto ambientale ridotto. Le analisi “green” condotte dal team mostrano una diminuzione significativa dei rifiuti prodotti e dei reagenti pericolosi utilizzati.

    Lo studio è frutto di una collaborazione internazionale con l’Università di Milano-Bicocca, l’Università di Ostrava (Repubblica Ceca), l’Università di Graz (Austria) e la Kunsan National University (Corea del Sud).

     

    Lo studio: An Adaptive Palladium Single-Atom Catalyst Enabling Reactivity Switching between Borylation and C–C Coupling
    Vitthal B. Saptal, Clara Saetta, Adriana Laufenböck, Martin Sterrer, Ik Seon Kwon, Andrea Lucotti, Matteo Tommasini, Ondřej Tomanec, Aristides Bakandritsos, Giovanni Di Liberto, Gianfranco Pacchioni, and Gianvito Vilé
    Journal of the American Chemical Society 2025 147 (22), 18524-18540, DOI: 10.1021/jacs.4c17943

    Nell'immagine in allegato : "Catalizzatore a singolo atomo per applicazioni di sintesi chimica sostenibile, dotato di comportamento intelligente e riconfigurabile."

  20. 22-07-2025

    Il Politecnico di Milano inaugura il NextBuild Living Lab: un intero edificio diventa laboratorio vivente per l’innovazione sostenibile

    Monitoraggio in tempo reale, digital twin e ricerca partecipata: al via un’infrastruttura unica in Italia per progettare edifici a misura di salute, comfort e ambiente. 
     

    Milano, 22 luglio 2025 – Un intero edificio del Politecnico di Milano trasformato in un laboratorio sperimentale a cielo aperto, dove l’ambiente costruito viene analizzato, monitorato e migliorato in tempo reale. È stato inaugurato ieri il NextBuild Living Lab, progetto strategico del Dipartimento ABC – Architettura, Ingegneria delle Costruzioni e Ambiente Costruito del Politecnico di Milano, alla presenza del Prorettore Vicario Emilio Faroldi e di Stefano Capolongo, Direttore del Dipartimento ABC del Politecnico di Milano.

    Il laboratorio ha sede negli spazi riqualificati del Dipartimento ABC, Campus Leonardo, e forma un ecosistema integrato di ricerca. La vera novità? Gli edifici stessi diventano strumenti scientifici: sensori ambientali indoor e outdoor misurano costantemente la qualità dell’aria, la temperatura, l’umidità, l’occupazione degli spazi e i consumi energetici. Questi dati alimentano un digital twin – un gemello digitale dell’edificio – che replica virtualmente gli ambienti e consente simulazioni avanzate per migliorare comfort, sicurezza, benessere e sostenibilità.

    QUI LE FOTO IN ALTA RISOLUZIONE

  21. 18-07-2025

    Mobilità autonoma e inclusiva: il Politecnico di Milano presenta a Darfo Boario Terme il progetto “Sharing for Caring”

    A Darfo Boario Terme presentato “Sharing for Caring”, il primo prototipo italiano di mobilità autonoma pensato per persone anziane e con fragilità. Una Fiat 500 elettrica sviluppata all’interno del Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile, dal Politecnico di Milano dimostra la fattibilità tecnologica di un servizio accessibile, sostenibile e replicabile nei piccoli Comuni.

    FOTO A QUESTO LINK

  22. 16-07-2025

    Brexit, addio ai capitali? Il Regno Unito ha chiuso il rubinetto alle startup UE. L’Europa, invece, investe ancora oltremanica

    Lo studio del Politecnico di Milano pubblicato su Research Policy

  23. 15-07-2025

    IA e satelliti contro i crimini ambientali: scovare le discariche abusive con il 90% di precisione

    Dalla ricerca internazionale del Politecnico di Milano un’arma innovativa per contrastare l’ecomafia e tutelare l’ambiente

  24. 03-07-2025

    In arrivo il secondo Annual Meeting dell’NbS Italy Hub: appuntamento l’8 e 9 luglio 2025 a Milano

  25. 02-07-2025

    Medici-ingegneri, proclamati i primi laureati MEDTEC d'Europa

    Frutto della collaborazione tra Humanitas University e Politecnico di Milano, taglia il traguardo il rivoluzionario corso che unisce Medicina e Ingegneria Biomedica. Lanciato anche PRIME, primo dottorato internazionale e interdisciplinare.

    QUI IL LINK ALLA CARTELLA STAMPA

     

  26. 24-06-2025

    Nasce Altre Lombardie

    “Focus sui territori periferici: scenari di sviluppo per le 14 aree interne della Regione”

  27. 19-06-2025

    Il Politecnico di Milano entra nella Top 100 mondiale: 98° nel QS World University Rankings 2026. È la prima volta per un’università italiana

  28. 16-06-2025

    Il progetto AIDA alla 1000 Miglia 2025: quattro veicoli elettrici per raccontare la mobilità autonoma del futuro.

  29. 09-06-2025

    La scienza rilegge le opere d’arte

    Gli archivi dei campioni e le nuove prospettive di indagine per la conservazione e la conoscenza delle opere d’arte
     

  30. 05-06-2025

    Dalla CO₂ al metano: studio del Politecnico di Milano conquista la copertina di ACS Catalysis

  31. 03-06-2025

    Controllare i batteri con la luce: dalla lotta alla resistenza agli antibiotici ai “robot batterici”

    I risultati del progetto di ricerca EOS del Politecnico di Milano pubblicati sulla rivista “The European Physical Journal Plus”.

    QUI IL LINK ALLA PUBBLICAZIONE

    QUI IL LINK ALLE FOTO IN ALTA DEFINIZIONE

     

  32. 27-05-2025

    Il Politecnico di Milano torna nello spazio profondo: nel 2028 missione su Apophis, l’asteroide che sfiorerà la Terra

  33. 24-05-2025

    adidas runners PolimiRun Spring 2025: in 18.000 hanno corso alla decima edizione della corsa del Politecnico

    Maglia oro per celebrare i 10 anni. Città Studi si trasforma in un circuito di festa e sport

  34. 22-05-2025

    Al via BorghilentiFestival 2025 con l’inaugurazione di Casa Peroni, primo ostello solidale lungo la ciclovia VENTO. Apre la prima serata l’artista Elio

    Venerdì 30 maggio 2025 prenderà avvio a Castelnuovo Bocca d’Adda (LO) la seconda edizione di BorghilentiFestival. Durante l’incontro di apertura del Festival verrà inaugurata Casa Peroni, il primo ostello solidale lungo la ciclovia nazionale VENTO realizzato nell’ambito del progetto Borghilenti, un progetto che coglie l’occasione di VENTO per lavorare - in modo congiunto - su turismo lento, inclusione sociale, recupero del centro storico e rivitalizzazione culturale del paese.

    Il Festival, in programma da venerdì 30 maggio a domenica 1 giugno 2025, prevede tre giornate dense di appuntamenti - dialoghi, presentazioni, escursioni, concerti, spettacoli e laboratori - che animeranno il paese e il suo territorio in un intreccio tra rigenerazione culturale, sostenibilità, paesaggio e creatività condivisa. Tra gli ospiti Elio e Frida Bollani Magoni. 

    Il programma completo, in continuo aggiornamento, è disponibile sul sito ufficiale www.borghilenti.it

     QUI IL LINK ALLE FOTO


    Borghilenti

    Borghilenti è un progetto di rigenerazione territoriale del Comune di Castelnuovo Bocca d’Adda (LO), in collaborazione con il Dipartimento di Architettura e Studi Urbani del Politecnico di Milano, che beneficia delle risorse stanziate dal Ministero della Cultura attraverso il Bando Borghi a valere sul Piano Nazionale Ripresa e Resilienza (PNRR). 

    Con questo progetto si sta mettendo a punto e testando un modello di rigenerazione fluviale, che ha l’ambizione di offrirsi come possibile strategia replicabile nei piccoli e medi centri rivieraschi interessati o prossimi alla ciclovia VENTO. 

  35. 15-05-2025

    Cristina Bombassei prima donna laureata honoris causa in Ingegneria dal Politecnico di Milano

    Cristina Bombassei, Consigliere e Chief Legacy Officer di Brembo, è stata insignita della Laurea magistrale honoris causa in Management Engineering – Ingegneria Gestionale dal Politecnico di Milano. È la prima volta nella storia dell’ateneo che una donna riceve il titolo ad honorem nel campo dell’ingegneria. QUI IL LINK ALLE FOTO

  36. 14-05-2025

    Materiali, dati, paesaggi, spazio e benessere: la ricerca del Politecnico di Milano sostenitore di 7 progetti partecipanti alla Biennale Architettura 2025

  37. 13-05-2025

    WatchEDGE, al via la sperimentazione: intelligenza artificiale al servizio della natura per monitorare la fauna selvatica

    È partita la fase sperimentale del progetto WatchEDGE per il programma RESTART. Cinghiali, daini, lupi sono stati messi sotto osservazione al Parco di San Rossore (Pisa) per lo use-case focalizzato sul monitoraggio della fauna selvatica combinando intelligenza artificiale, sensori di nuova generazione e soluzioni di connettività innovative.

    L’obiettivo è dotare gli operatori e lavoratori in ambito rurale, dagli agricoltori ai gestori dei parchi nazionali, di strumenti in grado di controllare diversi fenomeni, dagli incendi boschivi ai parassiti delle piante. WatchEDGE sta infatti sviluppando un'infrastruttura tecnologica in grado di supportare applicazioni di sorveglianza basate sull'elaborazione AI di immagini, per creare un sistema efficiente e sostenibile con potenziale utilizzo – in questo caso – in ambito agricolo, forestale e di protezione ambientale. La gestione degli animali selvatici, in particolare, è una necessità sempre più sentita soprattutto nelle aree rurali, dove la loro presenza può causare danni all’agricoltura, oltre alla diffusione di malattie tra il bestiame. E danni anche all'ambiente: in caso di sovrannumero, per esempio, i daini possono rallentare fino a fermare la rigenerazione della flora dei cui germogli si nutrono. Il progetto punta sull’integrazione di elaborazione, archiviazione e comunicazione per creare reti intelligenti capaci di processare i dati in tempo reale mentre viaggiano sulla rete.  QUI IL LINK ALLE FOTO

  38. 08-05-2025

    Ernesto Colnago laureato ad honorem in Ingegneria Meccanica al Politecnico di Milano

    Per essere una figura esemplare di manager e innovatore nel campo del ciclismo

  39. 08-05-2025

    Milano Serravalle, Politecnico di Milano e MOST presentano “Serravalle Future Drive”: un prototipo di navetta a guida autonoma per una mobilità integrata e sostenibile.

    Collegare hub strategici con la rete di mobilità pubblica: la sperimentazione Serravalle Future Drive abilita l’introduzione di un servizio di navetta autonoma elettrica su strada urbana e autostradale, integrato con il trasporto pubblico su ferro, per migliorare l’accessibilità delle aree periferiche, ottimizzare le infrastrutture esistenti e promuovere una mobilità multimodale.

  40. 17-04-2025

    Politecnico di Milano: studio su Earth’s Future, l’agrivoltaico può ridurre la competizione tra cibo ed energia

  41. 15-04-2025

    Il Mediterranean Grand Tour porta l’innovazione su strada: Politecnico di Milano, Università di Salerno e MOST guidano il futuro della mobilità autonoma.

    Dai workshop accademici alla partecipazione alla 1000 Miglia Experience Italy con la Maserati GranCabrio Folgore: il Politecnico di Milano, in collaborazione con l’Università di Salerno, porta la sua innovazione in una settimana di eventi nel sud Italia e presenta in anteprima “AIDA”, il docufilm che racconta un anno di ricerca sulla guida autonoma, all’interno del Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile (MOST).

    IMMAGINI E VIDEO | TRAILER DEL DOCUFILM

     

  42. 08-04-2025

    Sviluppato un ricevitore di luce caotica per comunicazioni sicure in ambienti ostili

    Lo studio di Télécom Paris e Politecnico di Milano su Light: Science&Applications

  43. 31-03-2025

    Design Week 2025 - Gli eventi del Politecnico di Milano

    Il Politecnico di Milano, in occasione della Milano Design Week, sarà presente con una serie di eventi diffusi per la città.
    Progetti di studenti italiani e internazionali alla Fabbrica del Vapore, al Campus Bovisa Durando e al Salone Satellite, lezioni di architetti di fama mondiale come David Chipperfield e Bjarke Ingels, mostra su Carlo De Carli e installazioni in varie location della città.

  44. 27-03-2025

    Non solo Internet: con Foresight, la fibra ottica rileva i danni strutturali post terremoto

    Una nuova metodologia basata sull’interferometria ottica per monitorare, in tempo reale, i danni strutturali agli edifici colpiti da sisma. È il punto di arrivo del progetto di ricerca Foresight guidato dal Politecnico di Milano, e realizzato in collaborazione con INRiM – Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica e INGV – Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.

    I ricercatori intendono utilizzare le reti di fibra ottica già esistenti nelle abitazioni per la connessione Internet, come strumenti per verificare le condizioni degli edifici dopo un terremoto, soprattutto nella fase immediatamente successiva alle prime scosse. 

    QUI IL LINK ALLE FOTO

  45. 26-03-2025

    Politecnico di Milano: dimezzato il numero di studenti che lasciano l’università grazie all’intelligenza artificiale

  46. 25-03-2025

    MILANO DESIGN WEEK 2025 DOMUS E POLITECNICO DI MILANO: IL 9 APRILE L’INCONTRO CON BJARKE INGELS

    L’intervento del guest editor di Domus 2025 si terrà in Aula Magna alle ore 17.00

    Ingresso libero previa iscrizione 

     

  47. 18-03-2025

    Nuove frontiere per il riciclo degli oli vegetali esausti: un progetto di ricerca per un’economia circolare

    Il Politecnico di Milano sulla copertina di RSC Sustainability

  48. 15-03-2025

    Una piccola costellazione di Cubesat per una grande Scienza

    Finanziata dall’Agenzia Spaziale Italiana la costellazione H.E.R.M.E.S.  avrà il compito di monitorare il cielo per intercettare eventi, come i lampi gamma, avvisando in tempo reale gli scienziati

  49. 12-03-2025

    Il Politecnico di Milano si conferma eccellenza mondiale secondo il QS World University Rankings by Subject

    6° posto mondiale in Design, 7° in Architettura e 21° in Ingegneria. Primato assoluto in Italia. L’ampio posizionamento in molteplici discipline conferma la vocazione interdisciplinare dell’Ateneo e l’elevata stima per i suoi laureati, sempre più ricercati dai datori di lavoro italiani e internazionali.

  50. 05-03-2025

    Svelato il meccanismo che rende resistenti i tessuti molli nell’uomo

    Il Politecnico di Milano partner dello studio pubblicato su Nature Materials

  51. 25-02-2025

    Edvance: il nuovo portale che rivoluziona la formazione digitale in Italia

    Università, istituzioni e aziende insieme per il primo Digital Education Hub per l’istruzione superiore dedicato alla Cultura Digitale Avanzata del Paese grazie al PNRR.

     

    Link alle immagini

  52. 20-02-2025

    Politecnico di Milano e Georgia Tech svelano nuovi scenari per deviare gli asteroidi

    Due studi pubblicati su Nature Communications analizzano l’impatto della missione DART su Dimorphos, rivelando nuove strategie per migliorare l’efficacia della deviazione degli asteroidi grazie allo studio degli ejecta.

    LINK ALLE IMMAGINI

  53. 17-02-2025

    Al via il progetto Spectra-BREAST: una rivoluzione nella chirurgia conservativa del tumore al seno

    Ha ufficialmente preso il via il progetto di ricerca Spectra-BREAST, che mira a migliorare la chirurgia conservativa della mammella per il trattamento del tumore al seno. Finanziato dall'European Innovation Council nell'ambito del programma Pathfinder Open 2024 per un importo di 3 milioni di euro, il progetto della durata di 4 anni vede il coinvolgimento di un consorzio di sei istituzioni di eccellenza con l’obiettivo di sviluppare uno strumento, in grado di fornire ai chirurghi informazioni in tempo reale sulla presenza di cellule tumorali residue in fase di resezione riducendo così il rischio di recidiva e la necessità di re-interventi.

  54. 14-02-2025

    EXTRAOLIMPICO - Oltre i confini dello sport

    EXTRAOLIMPICO è una mostra-evento che avrà luogo presso gli ex-spogliatoi del Centro Balneare Romano in via Ampère 20 a Milano, dal 14 al 16 marzo 2025. Curata e progettata da cinquanta studenti di Architettura del Politecnico di Milano con i loro docenti del Laboratorio di Interni e Allestimento, è frutto di una ricerca realizzata dal Dipartimento di Architettura e Studi Urbani (DAStU), Nolostand (società del gruppo Fiera Milano) e il supporto logistico di Milanosport


     

  55. 12-02-2025

    Immunoterapia contro il melanoma: l’efficacia si prevede con un chip

    IEO e Politecnico di Milano mettono a punto un “intestino-su-chip” capace di predire la risposta all’immunoterapia nei pazienti con melanoma farmacoresistente. I dati sono pubblicati su Nature Biomedical Engineering 

  56. 11-02-2025

    Girls@Polimi 2025: al Politecnico di Milano 30 borse di studio per ridurre il gender gap nelle STEM

    In occasione della Giornata internazionale delle donne e delle ragazze nella scienza (11 febbraio), il Politecnico di Milano rilancia Girls@Polimi, il programma che sostiene le studentesse nei percorsi STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics), dove il divario di genere è ancora significativo.

  57. 04-02-2025

    Al via nel 2025 il progetto FASTER: ammoniaca verde per lo stoccaggio sostenibile dell'energia

    Il progetto FASTER (Flexible Ammonia Synthesis Technology for Energy StoRage) (Tecnologia flessibile di sintesi dell'ammoniaca per lo stoccaggio dell'energia), frutto di una collaborazione tra le principali università e aziende europee, è stato lanciato ufficialmente a inizio gennaio. Con un budget di 3 milioni di euro finanziato dall'Unione Europea attraverso fondi Horizon EU, questa iniziativa svilupperà un metodo innovativo e sostenibile per lo stoccaggio dell'energia verde con l'obiettivo cruciale di contribuire a un futuro più pulito e rafforzare la sicurezza energetica in Europa.

     

  58. 23-01-2025

    Il Politecnico di Milano si aggiudica un ERC Proof of Concept 2024

    A Paola Saccomandi il prestigioso finanziamento per il progetto HyperSKIN: l’innovativo dispositivo per diagnosi e trattamento di tumori della pelle non melanomi

  59. 22-01-2025

    Il car-sharing del futuro parte da Brescia: percorso il primo chilometro a guida autonoma

    Un progetto di A2A, Politecnico di Milano e MOST (Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile) per l’efficienza della mobilità urbana e la decarbonizzazione delle città
    L’obiettivo è sviluppare un servizio di car sharing a guida autonoma unico in Europa che superi gli attuali limiti dell’auto condivisa
    Al via la sperimentazione sulle strade di Brescia: durerà un anno
     

  60. 22-01-2025

    Fu una eclissi solare a segnare la fine delle grandi piramidi egizie?

    Una ricerca del Politecnico di Milano collega un evento astronomico al declino delle grandi piramidi.

  61. 16-01-2025

    Tour atenei Regione Lombardia, ultima tappa al Politecnico di Milano

    Assessore Fermi: un “viaggio” che mi ha fatto conoscere un sistema davvero eccellente

  62. 16-01-2025

    Ridurre l'uso di risorse idriche e terra tramite diete sostenibili e salutari

    Un modello innovativo suggerisce come riorganizzare i sistemi alimentari per proteggere l’ambiente e migliorare la salute umana: lo studio del Politecnico di Milano su Nature

  63. 14-01-2025

    I georadar rivelano nuovi segreti sotto il Castello Sforzesco di Milano